“Quello che si sta vivendo nello stabilimento nell’ex Fca di Melfi è un futuro incerto con gravi ripercussioni su un vasto territorio. La politica industriale e le relazioni sindacali del gruppo Stellantis, nato dalla fusione di Fca con il gruppo Psa, desta grande preoccupazione e delusione tra i lavoratori dello stabilimento lucano fulcro dell’attività di tale gruppo nell’intero territorio italiano, con oltre 7 mila dipendenti, con un elevatissimo numero di lavoratori provenienti dalla provincia di Foggia, in particolare dai Monti Dauni. Melfi, dopo un 2020 all’insegna della buona volontà e dell’impegno, vedrà l’interruzione della produzione dei 3 modelli di auto che qui venivano realizzati, portando in cassa integrazione l’intero stabilimento per 10 giorni”. La Confael comparto Industria e Metalmeccanici, in una nota, si dice “molto preoccupata” per quanto sta avvenendo nello stabilimento di Melfi.
“Le sinergie attuate col governo, i prestiti ricevuti, hanno generato solo promesse, disattese e tanta preoccupazione per il futuro; mentre lo scopo principale era quello di raccogliere fondi, tagliare costi, ridurre le spese della forza lavoro, ci si è dimenticati dell’aspetto più significativo: proporre strategie industriali e investimenti che ponessero come perno l`innovazione e l`eco-sostenibilità. Noi non ci stiamo – conclude il sindacato nella nota – e confidiamo che nei futuri incontri ci si concentri su aspetti più concreti, non gettando le colpe e le conseguenze dei propri fallimenti sui lavoratori”.
E.G.