L’indicatore del clima economico (Esi) dell’eurozona a ottobre è continuato a salire, crescendo di 0,9 punti per arrivare a 104,1. Lo comunica la Direzione affari economici e finanziari della Commissione europea. L’aumento riguarda anche i 27 Paesi dell’Ue, anche se con un ritmo inferiore: 0,5 punti, che porta l’indicatore a 104,1 punti complessivi. Inferiore l’aumento registrato dall’Italia: 0,3 punti.
I paesi che hanno contribuito di più all’incremento dell’Esi sono la Francia (+3,4 punti) e l’Olanda (+2,8). Miglioramenti meno importanti si sono registrati in Polonia (+0,5 punti), Germania, Italia e Gran Bretagna (+0,3 punti). L’Esi è invece peggiorato lievemente in Spagna (-0,2 punti). In Francia, Germania, Olanda e Gran Bretagna, rileva la Commissione Ue, il dato è “al di sopra della media di lungo termine”.
A fare da traino all’indicatore, è stato il miglioramento del sentimento nel settore industriale, aumentato di 2 punti nell’area dell’euro e di un punto nell’Ue-27. In particolare, i manager del settore hanno riportato notevoli miglioramenti nella valutazione dei registri degli ordinativi e nelle aspettative di produzione, e anche le aspettative di occupazione sono più ottimiste, in particolare nell’eurozona. Nel settore manifatturiero, si è poi registrato un forte miglioramento delle aspettative del volume delle esportazioni, anche se è aumentato in modo modesto l’utilizzo della capacità produttiva.
La fiducia dei consumatori è rimasta invariata, così come nei servizi, mentre il sentimento nel settore del commercio al dettaglio è cresciuto di un punto nell’Ue-27, principalmente trainato da una valutazione ottimista della situazione degli affari in Gran Bretagna. Nella zona dell’euro è rimasto invariato. Nell’edilizia è aumentato di un punto sia nella Ue-16 che in quella a 27. Quanto all’Italia, dove il sentimento economico è salito a 97,1 punti, si è registrata una crescita di 4 punti nel settore del commercio al dettaglio, di 2 punti nei servizi e di un punto nell’industria e nell’edilizia. (LF)
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