“Le infrastrutture energetiche non possono essere trattate con le stesse logiche decisionali della realizzazione di una scuola materna o di una piscina”. Così il presidente di Assoelettrica, Giuliano Zuccoli, chiede di porre mano al titolo V della Costituzione. Zuccoli ha illustrato le difficoltà derivanti dai troppi poteri in campo, assicurando che “non è questione di negare alle amministrazioni locali e regionali la loro potestà; semmai di costruire un quadro di riferimento condiviso e univoco, che permetta alle imprese di operare in condizioni di certezza del diritto e in un unico contesto, invece che in venti Regioni, due Province autonome, altre 108 province e 8.091 comuni, ognuno con regole e principi propri”. Ha infatti ricordato che “molti nuovi impianti di generazione sono stati realizzati dove ciò era possibile e non dove ciò era opportuno o addirittura necessario, che le inefficienze della rete di trasporto dell’energia sono derivate da procedure autorizzative frammentarie e disomogenee e che anche lo sviluppo delle fonti rinnovabili è spesso rallentato da disposizioni normative locali talvolta addirittura dispotiche quanto arbitrarie”.
Quindi, ha concluso Zuccoli, “serve un quadro di riferimento unitario, stabile e credibile e una conduzione inevitabilmente più centralizzata quanto a strategia e decisioni”. (LF)
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