Domani riprenderà la trattativa per il rinnovo del contratto nazionale degli assicurativi. Giovanni Cavalcanti, segretario nazionale della Fisac Cgil come procede la trattativa?
Le risposte dell’Ania alla nostra piattaforma sono state tutte negative sia riguardo ai lavoratori direzionali che ai produttori e ai lavoratori del call center. Hanno dichiarato che la piattaforma è incompatibile con la crisi economica che ha colpito anche il settore assicurativo.
Sulla parte normativa quali sono i temi su cui la distanza è maggiore?
Tanti, l’Ania ha presentato una sua piattaforma in cui chiede maggiore flessibilità per i lavoratori dei call center, chiedendo in pratica che i lavoratori possano essere spostati in tutti i reparti. Riguardo all’area contrattuale propongono che vengano specificati quali sono i settori che si possono esternalizzare e chiedono di modificare, peggiorandole, le norme sulla malattia. La parte datoriale ha anche chiesto di rendere più veloci le procedure per la riorganizzazione aziendale in tempo di crisi, di ridurre i permessi sindacali e poter cambiare orari e distribuzione del lavoro anche nei casi in cui il sindacato non sia d’accordo.
Riguardo alla parte economica?
Sapremo domani la proposta di Ania, ma già immaginiamo che sarà largamente inferiore alle nostre richieste.
Vi siete lamentati del fatto che l’Ania sarebbe intenzionata a depotenziare il fondo per le aziende assicurative del settore auto in fallimento. Perché?
Perché l’Ania ha chiesto che il fondo non fosse attivato per i fallimenti della Progress di Palermo e della Arfin di Milano. Questo ci fa temere che vogliano rimetterlo in discussione.
È pessimista o ottimista riguardo alle prospettive della trattativa?
A giudicare dalle risposte negative su tutto al momento non si intravedono segnali positivi e per questo promuoveremo nei prossimi giorni attivi unitari e assemblee in tutto il paese.
Luca Fortis