A Roma va in scena la consueta assemblea di Confindustria, quest’anno attesissima poiché la prima per il nuovo presidente Emanuele Orsini, che nella sua relazione in apertura ha affrontato numerosi temi tra cui il delicato rapporto con i sindacati, incontrati questa estate per un incontro conoscitivo a cui, però, non ha preso parte il leader della Cisl, Luigi Sbarra, per motivazioni personali. Lo stesso Sbarra, stavolta presente all’assemblea, che ha apprezzato i contenuti esposti dal neopresidente, definendoli “importanti e condivisibili”.
In particolare, sottolinea il segretario generale della Cisl, “penso al richiamo e alla disponibilità di costruire un grande patto tra sistema delle imprese e organizzazioni sindacali sul tema della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro. Importante – ha aggiunto – il passaggio sulla necessità di sostenere le dinamiche salariali, di crescita delle retribuzioni attraverso la contrattaziione collettiva nazionale e decentrata, il richiamo a puntare insieme ad alzare e recuperare produttività, condizione per far competere meglio le aziende, redistribuire quote di produttività e far così aumentare i salari e retribuzioni”.
Sbarra ha poi sottolineato la “disponibilità” manifestata da Orsini “ad avviare subito un confronto per affrontare il tema della crescita e dello sviluppo. Questi obiettivi alti che Confindustria si dà – conclude il leader della Cisl – devono però essere sostenuti sotto il profilo del metodo, con un sistema di relazioni sindacali che guardi ad un patto sociale tra governo, sistema delle imprese e organizzazioni sindacali”.
Posizioni più nette e critiche arrivano dal segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, che tiene il punto tanto sui contenuti esposti da Orsini quanto sull’intervento della premier Giorgia Meloni. “Se pensano di fare le riforme senza il coinvolgimento dei lavoratori gli dico auguri e non siamo disponibili a fare da spettatori visto che i lavoratori sono proprio quelli che quella ricchezza la producono”.
I lavoratori al centro, dunque, ma assenti dai piani di Confindustria e Governo, fatto che Landini non manca di sottolineare: “Per quello che riguarda le cose che ho sentito o meglio non ho sentito, vorrei dirlo con chiarezza. C’è un punto di fondo. La ricchezza di un paese la producono le persone che lavorano, questo tema non c’è, non lo ho sentito con chiarezza né dalla presidente del Consiglio, né dal presidente di Confindustria perchè vuol dire che questa ricchezza va redistribuita a chi la realizza”.
Le criticità segnalate dal leader della Cgil sono numerose, ma è il salario a essere il tema più attenzionato, soprattutto in vista della prossima manovra di bilancio: “I livelli salariali nel nostro paese sono bassissimi e i livelli di precarietà sono altissimi e quando si parla di questo significa cambiare lavoro. Non una parola dalla presidente del Consiglio su come si aumentano i salari. Si dice che ci sono poche risorse e viene indicata la necessità di intervenire sulla spesa pubblica. Siccome questo discorso l’ho sentito fare tante volte vorrei essere chiaro: se intervenire significa tagliare ulteriormente sanità, istruzione, la scuola, gli ospedali, sia chiaro che non siamo d’accordo”.
Orsini ha poi affrontato anche l’annosa questione dell’indipendenza energetica, invitando l’Italia a compiere scelte coraggiose e strategiche e ad aprire al nucleare di ultima generazione, pur consapevole delle lunghe tempistiche per la transizione a questo tipo di fonte energetica. Ma anche su questo Landini è critico: “Raccontare che risolviamo i nostri problemi con il nucleare tra 15 anni, credo sia un errore. Abbiamo bisogno di affrontare questo tema oggi, abbiamo bisogno di investire sulle fonti rinnovabili e di risposte immediate su cosa ci sia da fare sui settori strategici a partire dall’automotive e tutto il resto”.
Più possibilista Pierpaolo Bombardieri, leader della Uil, che ha commentato le parole di Orsini da Venezia, dove si è svolta un’iniziativa organizzata dalla Uil Veneto sulla sicurezza sul lavoro. “Siamo pronti a discutere con Confindustria sui temi che il Presidente Orsini ha posto nel suo intervento, in particolare in merito alle relazioni industriali”.
Ma è sul capitolo della sicurezza sul lavoro che Bombadieri si concentra: “Siamo disponibili a entrare nel merito – ha sottolineato Bombardieri- e a verificare le condizione per un accordo” sul tema. “Le parole di Orsini, oggi, sono la prova che si tratta di una questione che deve riguardare tutti e se anche Confindustria dice, ad esempio, che c’è un problema sui subappalti a cascata, pensiamo che il governo debba tenerne conto”.
“Abbiamo apprezzato, poi – ha proseguito il leader della Uil – il richiamo alla responsabilità sociale, questione da noi sollevata a più riprese, così come siamo d’accordo sul fatto che sia giunto il momento di limitare la sottoscrizione dei contratti solo ai soggetti effettivamente rappresentativi. A tal proposito, abbiamo già chiesto sia a Confindustria sia al governo di avviare, insieme, un percorso di semplificazione degli impianti contrattuali e conseguentemente, come proposto oggi anche da Orsini, ad affrontare la questione della rappresentatività delle associazioni datoriali e dei sindacati: su questo punto la Uil chiede una legge di sostegno all’accordo già firmato a suo tempo dalle parti sociali”.
“Infine – ha sottolineato Bombardieri – condividiamo le proposte su una politica abitativa a favore dei nuovi assunti e il richiamo alla necessità di investimenti per il Mezzogiorno, soprattutto in infrastrutture. Su tutti questi temi – ha concluso Bombardieri – abbiamo registrato oggi alcune importanti sinergie con Confindustria e siamo disponibili a un confronto che possa poi coinvolgere anche il governo”.
Elettra Raffaela Melucci