“Dobbiamo riflettere tutti insieme sul fatto che la competizione internazionale potrebbe anche porre la necessità di avere discipline specifiche per singole realtà aziendali o di comparto”. Lo ha detto il vicepresidente della Confindustria, Alberto Bombassei, all’assemblea dell’organizzazione a Genova. L’industriale “non nomina la Fiat, ma sostiene la richiesta del Lingotto di un contratto specifico per l’auto”.
“Ci dobbiamo domandare – ha aggiunto – se, mentre intorno a noi è cambiato il mondo, non ci sia anche la necessità di ripensare agli accorpamenti settoriali che sono stati costruiti cinquanta o sessanta anni fa in un contesto produttivo, tecnologico e di mercati, totalmente diverso da oggi”. Per Bombassei “allargare il campo di applicazione dei contratti è un obiettivo, ma non può essere un vincolo”. Bombassei ha fatto riferimento anche alle deroghe contrattuali di cui si parla in questi giorni. “Ci sono parti dell’accordo del 2009 – ha detto – che non sono ancora state recepite nei contratti nazionali e richiedono di essere concretamente realizzate”. E ha sottolineato anche l’esigenza di rispettare le regole quando si fa un accordo. “Se qualcuno delle due parti non le rispetta – ha detto – sarà anche necessario comporre il conflitto che ne deriva e, se del caso, sanzionare i comportamenti scorretti”. Bombassei ha poi detto che serve un avviso comune delle parti sociali per semplificare le regole e favorire l’ingresso nel mondo del lavoro dei giovani. Per gli imprenditori, ha detto, il contratto di apprendistato “deve rappresentare la strada maestra per l’inserimento dei giovani nel mondo del lavoro, ma devono essere previste forme di tutela, estendendo agli apprendisti la cassa integrazione”. (LF)
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