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Si è tenuta a Roma, presso l’Auditorium Parco della Musica, l’Assemblea Cida, la Confederazione che rappresenta quasi un milione di manager tra settore pubblico e privato. L’evento ha visto la presenza del Vicepresidente del Senato della Repubblica, Maurizio Gasparri, del Ministro per la Pubblica Amministrazione, Paolo Zangrillo, del Sottosegretario all’Economia e Finanze, Federico Freni, del Sottosegretario al Lavoro e alle Politiche sociali, Claudio Durigon, del Fondatore della Comunità di Sant’Egidio, Andrea Riccardi.
Il presidente di CIDA, Stefano Cuzzilla, ha sottolineato le principali strade che il paese deve prendere se vuole tornare ad essere competitivo e meritocratico. “Imprese e amministrazioni hanno bisogno di competenze elevate per sostenere lo sviluppo e guidare l’innovazione. L’attuazione del PNRR deve essere affidata a figure e a metodi manageriali” – precisa Cuzzilla – non solo per spendere bene le risorse che abbiamo, ma anche per generare un effetto moltiplicatore sulla crescita, a beneficio delle generazioni più giovani”. Inoltre, Cuzzilla ha apprezzato le parole della presidente del consiglio, Giorgia Meloni, sulla centralità dei corpi intermedi, precisando come la confederazione si auguri disponibilità all’ascolto e un cambio del modello di interlocuzione “ancora ancorato – spiega – a quello tradizionale”.
La confederazione, ha spiegato il presidente, si basa su tre principi: metodo scientifico, “che è il cardine del pensiero manageriale”, primato della competenza, spinta all’innovazione. “È importante che pubblico e privato lavorino in sinergia – ha spiegato Cuzzilla -. Sono due dimensioni che devono integrarsi meglio per superare la portata della crisi e trovare soluzioni agli antichi mali dell’Italia”.
Inoltre, per CIDA è necessario investire in welfare, in maggiori tutele per le donne lavoratrici, in una fiscalità che difenda il patto intergenerazionale tra attivi e pensionati. Cuzzilla mette al centro del suo discorso anche la crisi climatica e la necessità di avere nel tempo sempre più manager dotati di competenze “green”, dato che aumenta del 5% ogni anno la richiesta di queste competenze: “non ci possiamo permettere di non avere una strategia sul clima come non l’abbiamo avuta sull’energia. Il nostro sistema impresa sta accelerando in tema di sostenibilità. Deve quindi vincere l’innovazione tecnologica applicata all’economia circolare”
Credere nel primato della competenza significa anche occuparsi seriamente di lavoro. Anche in questo, il PNRR è una leva importante. Infine, Cuzzilla ha ricordato come sia una priorità Investire innanzitutto in ricerca e sviluppo. “Nel 2020 la nostra spesa complessiva era all’1,53% del Pil contro la media europea del 2,32%. Al governo attuale CIDA chiede di considerare la ricerca come un sistema unico, integrato tra pubblico e privato, per consentire trasferimento tecnologico alle imprese e sbloccare l’indice di produttività che non cresce da un quarto di secolo.”
Infine, per Cida è fondamentale affrontare il tema delle riforme fiscali, sostenendo la necessità di superare la legge Fornero, ma serve un intervento riformatore complessivo che metta ordine al sistema pensionistico senza penalizzare il lavoro. “Innanzitutto, – precisa Cuzzilla – separando la spesa pensionistica da quella per l’assistenza. In secondo luogo, agendo in modo severo su evasione ed elusione fiscale. Terzo, abbattendo il cuneo fiscale sul lavoro, con un provvedimento che non sia di facciata, ma stimoli l’ingresso nel mondo produttivo soprattutto di giovani e donne.”
Sul tema della competenza e del merito, il sottosegretario all’Economia e delle Finanze, Federico Freni, ha precisato come “merito e competenza sono parenti stretti. Il merito è la garanzia che chi parte dallo stesso punto e arriva prima degli altri va premiato, che la corsa non è truccata”. Sul taglio del cuneo fiscale, Freni assicura che ci sarà ma sarà progressivo. “Non è rinviabile – spiega – sappiamo quanto sia importante per le imprese, sappiamo che esiste un accordo di fondo tra Confindustria, governo e parti sociali per ripartirlo in un certo modo ma sappiamo anche che il fabbisogno energetico in questo momento viene prima. Quindi il taglio del cuneo ci sarà, sarà progressivo, lo ha già avviato il governo Draghi, ma non ci si aspetti un taglio netto di 5-6punti tutti insieme”.
Sulla stessa linea il Ministro per la Pubblica Amministrazione, Paolo Zangrillo, che mette al centro del suo discorso la formazione: “C’è la necessità di costruire degli eco-sistemi territoriali in cui scuola, università, aziende, centri di innovazione sappiano dialogare, condividere i reciproci bisogni, promuovendo una didattica che sia orientata alle reali esigenze del nostro sistema economico territoriale”. Il ministro inoltre sottolinea come sia venuto “il tempo della responsabilità, e lo dico a me stesso che nella guida del Dicastero della Pa ho piena coscienza di quanto un sistema burocratico efficiente e performante, riconosciuto come tale dagli utenti, sia un volano essenziale e irrinunciabile per sostenere il percorso di rilancio del nostro Paese.”
Sul salario minimo è intervenuto il sottosegretario al Lavoro, Claudio Durigon, che all’assemblea Cida ha sottolineato come la direttiva europea parli chiaro: “abbiamo nel nostro paese la contrattazione collettiva che ci copre allì85%.” Per Durigon, bisogna certamente combattere i contratti pirata, ma il vero punto dove ci si dovrebbe concentrare non è il salario minimo ma il salario medio. Interpellato in merito alla riforma delle pensioni e quota 41, Durigon ha precisato: “Stiamo lavorando, è un momento molto importante, ci sono tante idee, arriviamo in un momento molto ravvicinato alla finanziaria, è la prima volta che si fa a novembre. Inizieremo il percorso di quello che abbiamo approvato nel nostro programma.”
Emanuele Ghiani