“Per effetto delle decisioni adottate dal Governo in questi giorni, migliaia di lavoratrici di Poste Italiane subiranno lo spostamento in avanti, fino a sei anni, dei tempi previsti per accedere alla pensione”. Lo denuncia barbara Apuzzo, segretaria nazionale Slc Cgil, nella lettera inviata oggi a Poste Italiane in cui si legge che”in particolare, sono circa 5.000 i casi di lavoratrici e lavoratori oggetto di esodo incentivato che non riusciranno ad andare in pensione nei tempi previsti.” “Si tratta in generale di persone – prosegue la Apuzzo – che, oltre a non percepire più lo stipendio, per colmare il vuoto contributivo che si genererebbe, dovrebbero contribuire volontariamente, versando cifre esorbitanti pur di mantenere la propria pensione così come precedentemente calcolata o, in alternativa, qualora non fossero in grado di versare le cifre necessarie, subirebbero una pesante decurtazione della stessa.”
“Alla luce di quanto esposto – ha concluso – nella speranza che si possa raggiungere un accordo che attutisca l’impatto che la manovra provocherà su questi lavoratori, siamo a richiedervi un urgente incontro con tutte le oo.ss. firmatarie del Ccnl, per un’analisi compiuta del fenomeno e la ricerca di tutte le possibili soluzioni”. (LF)