Un gruppo di economisti scende in campo in merito alla trattativa sulla produttività auspicando un accordo condiviso e firmato da tutte le parti sociali coinvolte, anche dalla Cgil. I professori Nicola Acocella, Università La Sapienza di Roma, Riccardo Leoni, Università di Bergamo, Paolo Pini, Università di Ferrara e Leonello Tronti, Università di Roma Tre hanno scritto un Appello dal titolo “Un Patto che stimoli la crescita della produttività e della competitività” per sensibilizzare le parti sociali, il governo, il mondo universitario e l’opinione pubblica in generale, circa l’importanza di giungere a un documento condiviso in modo convinto da tutte le parti sociali e quindi sottoscritto da tutte le associazioni di categoria sindacale.
In particolare gli esponenti del mondo universitario invitano le parti sociali a migliorare i nodi ancora aperti, al fine che tutti possano “porvi con convinzione la loro firma”. Per questo ribadiscono che “se occorre tempo, si prenda tempo e si continui il confronto”. Nello specifico i professori ritengono che alcuni aspetti meritino un’ulteriore riflessione. Tra questi, innanzitutto la questione della democrazia sindacale, della certificazione della rappresentanza, dell’esigibilità degli accordi sottoscritti, presupposti condivisi nell’accordo del 28 giugno 2011, ai quali occorre dare attuazione per via negoziale tra le confederazioni, oppure per via legislativa.
Poi un altro punto riguarda gli strumenti di incentivazione fiscale per la diffusione della contrattazione di secondo livello che, a giudizio degli autori dell’appello, risultano efficaci solo se si introducono meccanismi di collegamento tra retribuzioni e risultati d’impresa centrati su: innovazione tecnologica e organizzativa interna delle imprese, innovazione di prodotto, nuove tecnologie di produzione basate sulle Ict, processi formativi, valorizzazione e responsabilizzazione delle risorse umane. (FRN)
Nella sezione Documentazione pubblichiamo il testo integrale dell’Appello.