“Diverse sono le nuove norme del Codice Appalti che ci preoccupano, tra queste quelle sui requisiti dei consorzi e sulle equivalenze contrattuali”. Così dichiarano in una nota Francesca Re David, segretaria confederale Cgil, e Alessandro Genovesi, responsabile Cgil Contrattazione inclusiva, appalti e lotta al lavoro nero, in relazione al D.
Lgs. 209/24 che ha recentemente modificato il Codice degli Appalti pubblici.
“In particolare negli appalti di servizi e forniture – sottolineano Re David e Genovesi – non vorremmo assistere, dopo le modifiche all`articolo 67 e all`articolo 11, alla nascita di consorzi di imprese artigiane, cooperative o in forma mista che finiscano per alimentare concorrenza sleale e massimi ribassi sistematici, attraverso meno tutele in materia di salute e sicurezza, meno formazione e magari applicando Ccnl con salari e tutele minori di quelle dei principali Ccnl finora applicati negli appalti pubblici”.
“Per queste ragioni – proseguono i dirigenti sindacali – chiediamo che vengano modificate le recenti norme sui consorzi stabili, inserendo obblighi specifici di qualificazione in capo tanto alle singole imprese che al consorzio, ampliando le tutele previste in materia di salute e sicurezza per questi nuovi possibili soggetti imprenditoriali che, se intendono operare secondo dimensioni e procedure tipicamente industriali, devono avere le medesime regole e garantire gli stessi salari”.
Inoltre, “insieme alle categorie interessate, vigileremo nei prossimi mesi sulla corretta indicazione nei bandi di gara dei Ccnl che meglio tutelano salari, salute e sicurezza dei lavoratori. Saremo pronti ad agire, attraverso tutti gli strumenti a disposizione nostra e dei lavoratori interessati, in caso di assegnazione di appalti a imprese che, applicando altri Ccnl, non garantiscano le stesse tutele economiche e normative”, concludono Re David e Genovesi.