“Non è tollerabile un decreto che entri nel merito delle varie tutele dei Ccnl, rischiando di ridurre i diritti dei lavoratori e delle lavoratrici, favorire magari operatori più border line e alimentare forme di possibile dumping, senza un confronto con chi quei contratti, li sottoscrive su mandato di milioni di donne e uomini. In un settore, come quello degli appalti pubblici, che vale oltre 200 miliardi di euro l’anno e occupa milioni di persone, tra lavori, servizi e forniture”. Così Alessandro Genovesi, responsabile contrattazione inclusiva, appalti, lotta al lavoro nero della Cgil Nazionale, in merito al decreto previsto dal correttivo al Codice Appalti che il Ministero del Lavoro, di concerto con il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti dovrà emanare entro fine marzo.
“Un decreto – prosegue Genovesi – previsto dal correttivo al Codice Appalti con cui si dovrà indicare come verificare le equivalenze normative tra i diversi Contratti Collettivi Nazionali di Lavoro applicabili negli appalti pubblici, cosa si deve intendere per scostamenti marginali e come misurarli”. “Al di là dei tecnicismi – sottolinea – stiamo parlando della ‘carne viva’ delle lavoratrici e dei lavoratori, delle loro tutele fondamentali: dall’orario alla salute e sicurezza, dalla previdenza complementare alla sanità integrativa, dalla malattia alla maternità, dai permessi retribuiti alle norme che regolano part time e straordinario”.
“Le modifiche al Codice degli Appalti, introdotte dal D. Lgs. 209/24, – spiega il dirigente sindacale – prevedono che gli operatori economici che partecipano agli appalti pubblici possano applicare Contratti Collettivi Nazionali di Lavoro diversi da quelli indicati dalla Stazione Appaltante, purché garantiscano le stesse tutele economiche e normative. Il come verificare questa garanzia sulle tutele normative è l’oggetto del Decreto”.
“Riteniamo utile – conclude Genovesi – che il Ministero del Lavoro, prima di emanare un decreto così importante e delicato, avvii un confronto di merito e senza pregiudiziali con le principali organizzazioni sindacali e datoriali del Paese, già nei prossimi giorni, se non altro per mettere tutte le forze sociali che quei Ccnl sottoscrivono, nelle condizioni di dare un contributo ed evitare ennesimi scivoloni da parte del Governo”.