La crescita non si ottiene con condizioni di lavoro irregolari e mal pagate. Sono la qualità del lavoro, i piani di sicurezza sociale e l’equa distribuzione dei redditi a determinare condizioni di lavoro generative di crescita e sviluppo. Questo l’esito dello studio relativo al lavoro nel mondo, riportato all’interno del rapporto dell’International Labour Organization (Ilo) intitolato “World of Work 2014: Developing with Jobs”.
Secondo lo studio, i paesi in via di sviluppo che negli scorsi decenni hanno investito in maniera massiccia nell’occupazione e nell’incremento qualitativo del lavoro hanno registrato un tasso di crescita di quasi due volte superiore a quello relativo ai paesi con economie avanzate, dato che comunque non smentisce quello sull’alto tasso di povertà lavorativa in quei paesi.
Guy Ryder, Direttore Generale dell’Ilo si è espresso così in merito al significato di sviluppo: “Lo sviluppo non è solo il risultato di fattori come l’export e il libero scambio. Anche la protezione sociale, il rispetto delle norme fondamentali del lavoro e politiche che promuovono l’occupazione formale sono fattori decisivi per creare un’occupazione di qualità che migliori il livello di vita, incrementi il consumo interno e dia un impulso alla crescita globale. Le opportunità di lavoro dignitoso per le donne e gli uomini aiutano lo sviluppo e riducono la povertà”.
Infine il rapporto ha registrato anche un cambio di tendenza all’interno dei modelli migratori :“Già da adesso possiamo vedere come la migrazione Sud-Sud sia in crescita e molti lavoratori stanno lasciando le economie avanzate, in particolare i paesi europei gravemente colpiti dalla crisi, in cerca di opportunità di lavoro nei paesi in via di sviluppo”.