I Gruppi Dirigenti di Faib Confesercenti, Fegica Cisl e Figisc/Anisa Confcommercio, hanno deciso di anticipare la chiusura degli impianti in tutta Italia già precedentemente proclamata per ottobre.
Una decisione assunta a causa delle ulteriori accelerazioni impresse da Governo e industria petrolifera su iniziative, si legge in un documento congiunto, apparentemente diverse ma concomitanti per la negatività degli effetti, che “condannano l’intera categoria all’obsolescenza, ad una stagione di diritti negati, ad una residualità economica e finanche ad un’incertezza sulla continuazione dei rapporti contrattuali”.
“Non è un caso -proseguono le tre Federazioni- che mentre si continuano a scaricare sui Gestori, tanto da parte di compagnie e retisti, quanto da parte del Governo, oneri e costi che non trovano giustificazione, vi è un incessante sovrapporsi di iniziative che hanno come bersaglio terminale, nell’indifferenza pressoché totale, soltanto la nostra Categoria”.
Per questi motivi, Faib, Fegica e Figisc/Anisa hanno, inoltre, deciso di formalizzare la sospensione della validità di tutti gli Accordi sottoscritti con le compagnie petrolifere, per la parte che inseriva un “tetto massimo” alla facoltà -garantita dalle norme italiane e comunitarie- del Gestore di fissare il prezzo al pubblico dei carburanti.
Dal 1° agosto, perciò, sia sulla viabilità ordinaria che su quella autostradale, i prezzi dei carburanti non saranno più soggetti ai limiti che la Categoria, dal 2002 in avanti, si è autoimposta.
I Gruppi Dirigenti, infine, hanno convocato a Roma, per mercoledì 8 settembre, la Manifestazione Nazionale dei Gestori, in preparazione dello sciopero proclamato per la settimana successiva.
Delle decisioni assunte, sia in materia di chiusura degli impianti, che di prezzi, Faib, Fegica e Figisc stanno dando formale comunicazione, per le diverse competenze, a Presidenza del Consiglio, Ministero dello sviluppo economico, Autorità di garanzia per lo sciopero nei pubblici servizi e concessionari autostradali. (LF)