“Le reazioni, i commenti e i giudizi degli esponenti di tutti i partiti politici e dello stesso governo, relativi alle dichiarazioni dell’ad di Fiat, con le quali veniva messo in evidenza il gravissimo deficit di competitività del sistema Italia, rappresenta l’ennesima dimostrazione di quanto continuino ad essere distanti gli interessi della nostra classe politica dai reali problemi del Paese”. A sostenerlo è l’Associazione nazionale quadri industria e l’Associazione quadri e capi Fiat.
Le associazioni sottolineano la necessità di un intervento immediato da parte dell’esecutivo sui nodi strutturali “che, se non rimossi, continueranno a disincentivare gli investimenti nei settori produttivi del Paese, allontanando nel tempo ogni possibilità significativa della ripresa dello sviluppo senza la quale la disoccupazione, soprattutto quella giovanile, diventerà un male cronico della società”.
Invece, osservano, “si è preferito percorrere la solita strada della facile e demagogica polemica nei confronti della Fiat”. “L’agenda sulla quale è attualmente impegnata la politica, aggiungono, e lo stato dei rapporti che si manifestano tra i partiti, rendono molto difficile continuare a coltivare la speranza che, nonostante tutto, questa situazione di incomprensione e di immobilismo possa cambiare”.
Per questo l’Anqui è convinta “che, anche alla luce dei più recenti dati del mercato automobilistico e, più in generale, dell’intero settore industriale, le organizzazioni maggiormente responsabili non possano limitarsi ad aspettare che si creino condizioni di quadro generale che consentano l’avvio degli indispensabili investimenti dei quali, invece, il Paese e la stessa Fiat hanno immediatamente bisogno, ma debbono prendere l’iniziativa per contribuire a velocizzare le decisioni dell’azienda”.
Per questo le associazioni dei quadri ritengono “urgentissimo avviare un confronto con la Fiat finalizzato all’avvio della piena operatività del progetto Fabbrica Italia, a suo tempo presentato, aggiornandolo, se necessario, con gli elementi di novità che fossero emersi nel frattempo”.
Per fare questo occorre poi la piena disponibilità delle organizzazioni sindacali che, con gli accordi sottoscritti per lo stabilimento di Pomigliano si sono dimostrate maggiormente consapevoli dell’importanza della posta in gioco. Infine l’Anqui e l’Associazione Quadri e Capi Fiat sono pronte ad assumersi tutte le responsabilità che l’attuazione del progetto Fabbrica Italia richiederà. (FRN)