La sfida che attende il Paese e il prossimo segretario generale della Uil, oltre a “un contributo vero e fattivi alla ripresa economica e quindi all’occupazione”, è la modifica del sistema contrattuale. A sottolinearlo è il leader uscente della Uil, Luigi Angeletti, nella conferenza stampa di presentazione del XIV congresso nazionale del sindacato in programma dal 19 al 21 novembre, data in cui Angeletti passerà il testimone a Carmelo Barbagallo. Dopo la Cisl, dunque, anche la Uil è pronta ad affrontare un confronto con la Confindustria per disegnare un nuovo sistema di contratti.
La confederazione degli industriali, del resto, su questo tema, già prima dell’estate aveva sollecitato i sindacati ad aprire un tavolo di trattativa. Mentra dalla Cgil non sono arrvate risposte (ma Camusso, all’epoca, fece intendere di non essere disponibile), Cisl e Uil sembrano invece pronte al nastro di partenza.
“Dovremo sicuramente modificare il sistema contrattuale – dice infatti Angeletti: – Abbiamo bisogno di un sistema più vicino alle persone che lavorano”. I contratti nazionali “sono importanti – ha aggiunto – ma il 90% delle imprese ha meno di 15 dipendenti ed è impossibile tutelare quei lavoratori che non hanno forme di contrattazione nazionale o aziendale”.