La Uil si appresta a disdire l’accordo del 1993, quello che prima della riforma del 2009 ha fissato le regole della contrattazione. Lo annuncia il segretario della Uil, Luigi Angeletti, in un’intervista al Sole 24 Ore.
“Per risolvere il tema della rappresentanza sindacale – afferma Angeletti – va applicato l’art.39 della Costituzione. Bisogna andare avanti con la certificazione degli iscritti al sindacato: la decisione politica può essere presa a breve”.
A motivare questa decisione, l’evolversi della trattativa sul contratto bancari: “L’Abi non vuole applicare – argomenta Angeletti – la riforma del 2009 ma l’accordo del 1993, applicando l’inflazione programmata. Non è accettabile – prosegue il numero uno della Uil – in quanto è stato superato da una successiva intesa tra le parti”.
Secondo Angeletti, risolvere la questione della rappresentanza e rappresentatività non è più rinviabile. “Finora siamo andati avanti dando per scontato che Cgil, Cisl e Uil fossero i sindacati più rappresentativi – aggiunge – ma adesso ogni volta che si arriva ad un accordo c’è sempre la discussione su chi ha diritto a firmare”. (FRN)
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