“Il governo deve dire per forza che in fondo al tunnel ci sarà la luce. È ovvio che un paese come l’Italia non può morire: sbatteremo sul terreno, ma sotto terra non ci andremo. La vera domanda, però, è un’altra: quanti italiani resteranno disoccupati prima di vedere la luce? Secondo me, aumenteranno ancora”. È quanto ha dichiarato il segretario generale della Uil, Luigi Angeletti.
“Dire che possiamo essere ottimisti perché abbiamo la luce davanti e il tunnel sta finendo è doveroso dal punto di vista della comunicazione. Così, però – ha precisato Angeletti-corriamo il rischio di pensare che le cose stiano migliorando e che nei prossimi mesi dovremo solo aspettarci buone notizie. Invece, purtroppo, dovremo ancora fronteggiare la perdita di posti di lavoro per decine di migliaia di italiani. Le persone che sono in cassa integrazione non risultano disoccupate per l’Istat, ma io vorrei sapere quanti lo diventeranno, a tutti gli effetti, nei prossimi mesi”.
Angeletti, poi, ha ribadito che “fino a quando non si ridurranno le tasse sul lavoro, le imprese saranno un po’ meno competitive e le persone avranno molti meno soldi di quanto ne sarebbero necessari. Non c’è nessun paese in Europa in cui un lavoratore deve versare allo Stato tanti soldi guadagnati come avviene in Italia: l’83% delle tasse sono pagate dai lavoratori dipendenti che hanno solo la metà della ricchezza nazionale. Gli altri cittadini, che posseggono l’altra meta della ricchezza, pagano solo il 17%.”