“La vicenda dell’articolo 18, così come la vicenda degli esodati, sono fondati motivi per il licenziamento del ministro del Lavoro, Elsa Fornero”, ha detto ai microfoni di SkyTg24 il leader della Uil, Luigi Angeletti.
La Uil inoltre ha oggi lanciato un invito a Cgil e Cisl a programmare insieme iniziative di mobilitazione da attuare tra la fine del mese di aprile e i primi del mese di maggio, con l’obiettivo di sollecitare politiche fiscali e provvedimenti idonei alla soluzione dei problemi che impediscono la crescita del Paese. Per la Uil, infatti, “il più potente ostacolo ad ogni progetto di sviluppo é certamente rappresentato da un peso della tassazione sui lavoratori dipendenti e sui pensionati che ha raggiunto ormai livelli insostenibili”. La direzione Uil si riunirà per il prossimo 12 aprile per definire i dettagli delle iniziative di mobilitazione.
“Sono anni – dice il sindacato guidato da Luigi Angeletti – che denunciamo il fatto che l’attuale sistema fiscale costringe alla virtù i percettori di redditi fissi e lascia, invece, le briglie lasche alle altre categorie. Una riforma che vada nella direzione dell’equità e dell’efficienza è ormai improcrastinabile”.
Per la Uil, “ad aggravare questa situazione si aggiungono le addizionali Irpef, l’Imu e i possibili incrementi delle aliquote Iva”. Mentre manca “l’emanazione di un provvedimento attuativo per la detassazione strutturale degli incrementi salariali derivanti dalla produttività”, cosa che determina “decurtazione economica a danno di circa sei milioni di lavoratori”.
In uno scenario che vede una riduzione “drastica” del potere di acquisto per lavoratori e pensionati che frena i consumi, la disoccupazione attesa in aumento, il Pil in frenata, “lavoro e sviluppo restano solo parole, predicate da un governo le cui politiche economiche stanno, invece, perpetuando effetti recessivi. E ciò accade mentre i costi della politica continuano ad essere esorbitanti”.
Per Uil “bisogna affrontare, poi, altri nodi importanti, a partire dalla soluzione della questione degli esodati. Si tratta di oltre trecentomila persone che hanno sottoscritto un patto, affidandosi alle leggi dello Stato, che deve essere onorato garantendo loro una continuità tra salario e pensioni”.
Il sindacato chiede ancora al governo “prospettive industriali e occupazionali per le tante realtà produttive e per i tanti lavoratori coinvolti dalle crisi aziendali; certezze ed estensione degli ammortizzatori sociali, in particolare in questa fase di crisi; sostegno al tavolo aperto per l’efficienza e la valorizzazione del lavoro pubblico”. (FRN)