“Lo voglio sperare”. E’ questo il commento del segretario generale della Uil, Luigi Angeletti, raccolto dalla Stampa, a proposito della marcia indietro del ministro Sacconi sull’emendamento alla manovra sulle pensioni che avrebbe eliminato la norma dei 40 anni dei contributi, novità che lo stesso ministro ha definito “un refuso”. “Abbiamo già fatto uno sforzo con la chiusura delle finestre e l’innalzamento dell’età a 65 anni per le donne della pubblica amministrazione – aggiunge Angeletti -. Non ci possono chiedere altro”.
La norma sui 40 anni di contributi, precisa, “avrebbe voluto dire far scomparire le pensioni di anzianità in Italia. Sarebbe stata una vera e propria riforma, quella che ci hanno continuato
a ripetere che non serviva”. Sul taglio di 87 milioni nel 2011 dei finanziamenti ai patronati, Angeletti spera che alla fine anche questo emendamento venga meno. “Noi forniamo dei servizi che lo Stato non è in grado di erogare – afferma -. Se invece fosse nelle condizioni di farlo questi stessi servizi gli costerebbero cinque volte di più”.