“Questo è uno dei momenti, nella nostra lunga storia, in cui registriamo uno dei più bassi livelli di condivisione delle politiche sindacali”. Lo ha detto il segretario generale della Uil, Luigi Angeletti, aprendo il suo intervento al XVI congresso della Cgil. Questo “non credo sia frutto di scelte delle nostre organizzazioni”, ha aggiunto, ma richiede “un profondo ragionamento sulla crisi e su come pensiamo sia necessario uscirne. Riflettere sui cambiamenti non è un esercizio dello spirito, è l’essenza di quello che dobbiamo fare”.
Angeletti, che ha preso la parola dopo le scuse pubbliche del leader della Cgil, Guglielmo Epifani per i fischi di ieri, è stato accolto dagli applausi della sala.
Parlando della riforma della contrattuale Angeletti ha aggiunto che la “Uil è disponibile a rivedere il modello contrattuale a patto che il confronto con le altre organizzazioni sindacali si faccia sugli accordi e non sulle piattaforme”. “La Uil- ha sostenuto – per anni ha cercato di cambiare il modello contrattuale prodotto nel ’93 perché contestava l’idea sottostante dell’inflazione programmata”. “Ci siamo riusciti e – ha aggiunto – non è mai accaduto nella nostra storia di rinnovare tanti contratti in così pochi mesi senza scioperi”. (FRN)