Al Ministero del lavoro hanno distribuito il premio di produttività ai 188 dirigenti.
E’ risultato che hanno conseguito tutti il massimo dei voti. Anche quelli, evidentemente, che avevano fatto le previsioni sugli “esodati”.
Risulta che la ministro Prof. Elsa Fornero non fosse contenta dell’operazione al punto da avere chiesto al collega Filippo Patroni Griffi di poter evitare la figuraccia, ma senza esito.
E’ arrivata ad ammettere che “è stato umiliante” perché “Che tipo di selezione c’è se tutti hanno il massimo? – si è domandata -. Mi è stato detto che questi erano gli indicatori dati nell’anno precedente e che quindi potevo solo ratificare”.
La notizia è contestuale a quella della audizione della stessa Ministro al Senato a proposito della trattativa in corso su sistema contrattuale, produttività e dintorni.
In questa occasione ha fatto un predicozzo contro gli automatismi e perorato l’idea che gli aumenti delle retribuzioni siano unicamente collegati agli incrementi di produttività. E’ stata molto esplicita come emerge da Il Sole 24 0re: Le risorse per incentivare la produttività “non saranno distribuite a pioggia”, ha assicurato il ministro intervenendo in commissione lavoro al Senato, dove ha aggiunto: “ non tutti gli accordi di produttività saranno incentivati solo perché sono stati stipulati”, bisogna che siano “basati su indicatori di merito e produttività”.
Signora ministro possiamo convenire che il suo discorso in Senato avrebbe avuto qualche grammo di credibilità se non preceduto dalla porcata delle pagelle dei suoi dirigenti?
Ma davvero non c’era modo di fermare tutto e magari risparmiare i soldi in ragione del fatto che è zero la motivazione della loro erogazione?
Le è stato detto che poteva “solo ratificare”? Che altro potevano dire gli autori del bel marchingegno che sono anche i beneficiari del medesimo?
A che serve essere tecnici se ti mettono nel sacco in questa maniera?
Aldo Amoretti