I commenti ai dati sulla occupazione sottolineano che è andata bene nel turismo e che le aziende stagionali hanno puntato sui contratti a termine perché sarebbero più flessibili rispetto al tempo indeterminato. Vero che questo è il comportamento prevalente delle aziende. Non vero che questa sia la scelta più “astuta” da parte delle medesime. Infatti non è vero che il contratto a termine sia più flessibile. In realtà è più rigido. Se ti assumo con contratto di quattro mesi e poi mi succede che allo scadere dei tre mesi non ho più lavoro ti devo comunque pagare per tutto il periodo previsto. Se ti assumo per la stagione a tempo indeterminato quando il lavoro finisce risolvo il rapporto semplicemente con il preavviso. Non si ha notizia di contestazioni a licenziamenti per fine stagione. Neppure in altri settori stagionali.
E’ il battage ideologico contro i rapporti a tempo indeterminato e l’Articolo 18 che hanno portato a questi comportamenti irrazionali ancorché suggeriti da fior di professori e professionisti.