Si è tenuta oggi, presso l’Auditorium di Cascina Triulza di Expo Milano 2015, l’assemblea dell’Alleanza delle Cooperative, associazione che riunisce 39.500 imprese, rappresentando il 90% del movimento cooperativo italiano, con 1.150.000 persone occupate (di cui il 52,8% donne), 150 miliardi di euro di fatturato e oltre 12.000.000 di soci.
“Il ruolo della cooperazione é straordinario. Molte delegazioni straniere, venendo a Expo, chiedono di saperne di più della cooperazione italiana come modello ed esempio da riprodurre nei loro paesi” così Maurizio Martina, ministro delle Politiche Agricole, intervenendo ai lavori dell’Assemblea, alla presenza di oltre 300 tra cooperatori e dirigenti cooperativi dell’Alleanza.
“La Cooperazione – ha spiegato il presidente, Rosario Altieri-, negli anni della crisi, ha ancora una volta dimostrato la sua capacità di resistere meglio delle altre imprese, riuscendo anche a far segnare, almeno fino al 2012, un incremento del valore della produzione (+13% tra il 2009 ed il 2013 per le cooperative che fanno riferimento all’Alleanza) e degli occupati (+6% tra il 2007 ed il 2013)”.
Oltre a sottolineare il valore rappresentato dalla cooperazione sotto il profilo economico, Altieri ha proseguito il suo intervento parlando dei “numerosi attacchi che mirano a deteriorarne l’immagine e la considerazione acquisite in circa due secoli di storia”. Anche se, ha ammesso il presidente: “Non possiamo non riconoscere che negli ultimi tempi la Cooperazione non è riuscita, in alcuni casi, a rimanere immune da qualche contaminazione che, seppure sporadica, rischia di comprometterne l’immagine e la considerazione acquistata nel tempo. L’Alleanza –ha proseguito- è fortemente impegnata nel contrasto a questi fenomeni di vera e propria criminalità economica e non solo. Lo fa attraverso alcune iniziative, come il Protocollo di Intesa sottoscritto con il ministero dell’Interno per esaltare la Cooperazione vera e rispettosa delle regole e per combattere la mistificazione dell’impresa cooperativa. Lo fa anche con la proposta di legge di iniziativa popolare per la lotta alle false cooperative, impegnata com’è a raccogliere le firme per consentire al Parlamento di pronunciarsi sul testo depositato. Lo fa anche con una serie di altre iniziative sul territorio che, a cominciare dal prossimo autunno,svilupperà su base nazionale”.
Il discorso di Altieri ha poi toccato la questione della “crisi della rappresentatività delle parti economiche e sociali, che riguarda sia il sindacato, sia le associazioni di imprese in tutti i settori, dal commercio all’artigianato, dall’agricoltura all’industria manifatturiera. Continuano infatti a proliferare sigle vuote di contenuti e di adesioni, che alimentano la polverizzazione della rappresentanza, rendono più difficoltosa l’interlocuzione istituzionale e complicano i percorsi della contrattazione, come il dumping contrattuale”. “L’auspicio –ha proseguito- è che, per tutti i soggetti interessati, le ragioni dell’unità prevalgano su quelle della frammentazione: per parte nostra, siamo determinati ad andare avanti con fermezza e celerità lungo un cammino che è e non può non essere all’insegna della lealtà, della coerenza e del rispetto reciproco”.
Ai lavori sono intervenuti anche monsignor Galantino segretario della CEI e Don Ciotti fondatore di Libera che ha incoraggiato le cooperative a dare il loro contributo per ripristinare la legalità nel paese. “É ora di fare pulizia – ha detto Don Ciotti – nelle imprese, nelle cooperative, nella politica. Accelerare i tempi e fare presto. Le cooperative sono realtà diverse dalle altre imprese. Grazie alle cooperative siamo riusciti a dare dignità a tanti ragazzi nel lavoro sui beni confiscati. Per questo le cooperative hanno una responsabilità in più, di togliere le le incrostazioni laddove ci sono”.
Il segretario della CEI Galantino si é soffermato proprio sul ruolo della distintivitá cooperativa e ha detto che “I vescovi italiani continuano ad aspettarsi tanto dalla cooperazione che dovrà continuare a dimostrare sul campo tutti i giorni, com’é nello spirito della maggioranza delle cooperative italiane, la sua diversità rispetto alle imprese di capitali. Le cooperative – ha concluso Galantino – possono e devono incoraggiare altre Policoro come sviluppo del territorio, attraverso la formula cooperativa, difendendo sia le grandi sia le piccole cooperative. Siate poeti di sviluppo e di inclusione ha detto il segretario della CEI concludendo il suo intervento”.