Una due giorni di fuco per gli 826 lavatori di Almaviva Contact di Napoli. Infatti, dovranno esprimersi tra oggi e domani, tramite un referendum, per stabilire se si dovrà dare attuazione, o meno, all’accordo siglato tra l’azienda e le Rsu della sede partenopea la notte del 16 febbraio. La situazione è dunque estremamente delicata. Un esito positivo della consultazione potrebbe scongiurare lo spettro dei licenziamenti. Spettro che si è invece concretizzato, nel dicembre scorso, per i 1.600 dipendenti della sede romana.
All’indomani della sigla, l’accordo è stato valutato severamente dalla Slc-Cgil Napoli. Il sindacato ha sottolineato come “le soluzioni poste nell’accordo per il sito di Napoli sono uniche e non ripetibili ed estendibili in altre intese del comparto”, a testimonianza della criticità e dell’irripetibilità della situazione del capoluogo campano.
Nello specifico, l’accordo prevede una diminuzione della retribuzione rispetto a quella definita dal Contratto nazionale della categoria, l’introduzione di strumenti più stringenti per controllare – anche da remoto – la produttività dei lavoratori, un congelamento nel pagamento degli scatti di anzianità già maturati e modifiche relative al computo del Tfr. È previsto che l’accordo abbia una durata triennale, con scadenza nella primavera del 2020