Vince il sì al referendum sull’accordo, che di fatto, salva gli oltre 800 posti dello stabilimento di Almaviva del capoluogo campano. Tra gli 819 aventi diritto, hanno votato in 690: 547 sono stati i favorevoli, 138 i contrari. Cinque le schede nulle.
L’accordo, di durata triennale con scadenza nel 2020, introduce nuovi strumenti per la misurazione della produttività e della qualità, attraverso i quali si potrà monitorare ogni singolo lavoratore. I risultati della misurazione saranno visibili solo al lavoratore in questione, e condivisi – per una quota del 60% e in maniera non continuativa – con un altro operatore “staff” che avrà la facoltà di indicare metodi e misure per migliorare le performance del dipendente.
Altro aspetto importante è la riconferma, fino al 28 dicembre 2017, della Cassa integrazione guadagni straordinaria per crisi aziendale. L’impresa si riserva poi la possibilità, in una fase di maggior carico di lavoro, di richiamare i lavoratori con un preavviso di sole 48 ore, revocando di fatto la stessa Cigs.
Soddisfazione per l’esito del referendum è stata espressa da Massimo Tagliatatela, segretario della Uilcom Campania, secondo cui questo risultato “dimostra la fiducia dei lavoratori nelle Rsu”. “Non si tratta di una vittoria, ma semplicemente di una scommessa”, spiega il sindacalista. Adesso, prosegue, “tutti dovranno fare la loro parte In primis l’Azienda, portando nuove commesse e investendo sulla sede di Napoli. Monitoreremo costantemente la situazione”.
Dello stesso avviso è Walter Schiavella, commissario della Cgil di Napoli, che elogia “il coraggio delle Rsu, la responsabilità delle nostre struttura territoriali di categoria e, soprattutto, la determinazione e la volontà dei lavoratori espressa con una grande prova di democrazia”. Questi elementi, conclude il sindacalista, costituiscono “il punto dal quale ripartire per esigere che ora Governo e Azienda facciano fino in fondo la loro parte”.