Una revisione delle stime del deficit per il 2013 per poter avviare, almeno in parte, il rimborso alle imprese dei debiti pregressi della pubblica amministrazione dopo il sostanziale via libera di Bruxelles. E’ quanto sta esaminando il Consiglio dei ministri ancipando in parte il quadro programmatico atteso con il Def di aprile. La relazione di aggiornamento all’esame del Cdm dovrebbe confluire in un disegno di legge che le Camere dovrebbero approvare per dare modo al governo di procedere ai pagamenti.
La relazione di aggiornamento è prevista dalla legge attuativa del nuovo articolo 81 della Costituzione, che vincola il bilancio al pareggio strutturale salvo eventi eccezionali (gravi recessioni economiche, crisi finanziarie e calamità naturali).
La Commissione europea a fine febbraio ha stimato per l’Italia un deficit attorno al 2,1% del Pil nel 2013, mentre l’ultima previsione governativa prevedeva un disavanzo all’1,8%. Tuttavia il ricorso all’indebitamento da parte del governo non può superare il 3% del Pil.
Lo stock complessivo di debito della pubblica amministrazione nei confronti delle imprese si aggira intorno ai 70 miliardi.