“Senza una revisione del patto di stabilità che consenta lo sblocco immediato degli investimenti e dei pagamenti pubblici necessari per la ripresa dell’economia, anche le imprese cooperative, che pure hanno tutelato l’occupazione in presenza della crisi, corrono seri rischi di sopravvivenza”.
A lanciare l’allarme è Giuliano Poletti, Presidente dell’Alleanza delle Cooperative Italiane, anche a nome dei copresidenti Maurizio Gardini e Rosario Altieri, alla vigilia della riunione del Consiglio Europeo del 14 e 15 marzo.
“La drammatica situazione dell’economia e dell’occupazione -sottolinea Poletti- richiede un deciso cambiamento di approccio anche da parte delle istituzioni comunitarie”. “Bisogna – sostiene – che il governo italiano si impegni a negoziare politiche di sostegno alla crescita attraverso un allentamento dei criteri del patto di stabilità, differenziando nel contempo la valutazione della spesa degli stati membri, a seconda che si tratti di spesa per investimenti o di spesa corrente, adottando la golden rule mirata alla scomputo di alcuni investimenti dai vincoli di bilancio. Di riflesso, occorre allentare i vincoli del Patto di stabilità interno, in favore di una ripresa degli investimenti nei comuni, come sostenuto anche dall’Anci”.
“Inoltre, per rilanciare l’economia italiana – aggiunge il presidente dell’Alleanza delle Cooperative Italiane – bisogna affrontare il tema dei pagamenti dei crediti delle imprese per lavori, servizi e forniture verso la Pubblica Amministrazione e quello dei rimborsi fiscali, negoziando, anche in questo caso, l’esenzione dalle regole del patto di stabilità; così come occorre trovare il modo di intervenire per risolvere tutto il debito pregresso, anche quello di natura fiscale”.
“Infatti, nonostante le risorse messe a disposizione dalla Banca Centrale Europea per sopperire alle carenze di liquidità” – osserva Poletti- il tema del pagamenti dei debiti della Pa non è risolvibile attraverso il ricorso al credito bancario”.
“A tale proposito – conclude – è maturo il tempo di dar seguito ad un piano di politica monetaria che vincoli la provvista Bce a un impiego di queste risorse alle esigenze di credito e liquidità delle imprese, in particolare delle Pmi e delle cooperative in ragione del ruolo che svolgono per la tutela dell’occupazione”. (LF)
La cooperazione continua a scommettere su di sé
Dalla prima indagine congiunturale: Il numero di grandi cooperative che registra un aumento di fatturato è più rilevante di quelle che ne denunciano una diminuzione