E` iniziato da qualche minuto l’incontro tra il ministro dello Sviluppo economico e del Lavoro, Luigi Di Maio, e i sindacati sul dossier Alitalia. Per i sindacati, oltre a quelli di categoria, sono presenti i leader Susanna Camusso, per la Cgil e Carmelo Barbagallo per la Uil. Per la Cisl è presente il segretario nazionale della Fit Cisl, Salvatore Pellecchia. Per il Mise è presente anche il sottosegretario Andrea Cioffi e il responsabile per la gestione delle crisi del ministero, Gianpietro Castano. Presenti anche dirigenti del ministero del Lavoro.
L’idea del ministro, Luigi Di Maio, è quella di creare una Newco con Ferrovie dello Stato, un partner tecnico strategico, con la partecipazione di Cassa depositi e prestiti e del ministero dell`Economia con una quota del 15%. Questo il progetto per il rilancio di Alitalia, sarà spiegato all`incontro con i sindacati della compagnia di bandiera.
“Arriveremo alla scadenza del 31 ottobre – spiega il ministro Di Maio in un`intervista al Sole24Ore – con una manifestazione di interesse con offerta vincolante per Alitalia”. Nessuna proroga è prevista, aggiunge Di Maio, per il prestito ponte da 900 milioni concesso dal precedente Governo e che dovrebbe essere restituito da Alitalia entro il prossimo 10 dicembre. Importante il tema del prestito, perché “il ministero dell`Economia convertirà in equity parte del prestito con cui coprirà la quota del 15% di partecipazione nella Newco”. La nuova società, secondo il progetto del ministro Di Maio, avrà una dotazione iniziale di due miliardi “che consente ad Alitalia di tornare competitiva e di avere nuovo slancio. Una dotazione che le consente di emergere dalla linea di galleggiamento”.
L`ingresso di Ferrovie nell`equity, dice il ministro, “permetterebbe innanzitutto l`intermodalità: si potrebbe lavorare al biglietto unico treno-aereo. Un turista, quando arriva in Italia, potrebbe spostarsi in tutto il Paese. Non solo. Alitalia potrebbe così concentrarsi molto di più sul lungo raggio, senza sovraccaricare gli spostamenti sulle rotte medio-piccole nazionali. Non ci sarebbe competizione al massacro e si potrebbe investire moltissimo sui giovani per nuovi servizi al turista”.
A proposito della possibilità che insieme alla newco arrivi anche una bad company, Di Maio conferma che “la newco, che nasce per rilanciare un brand e fornire servizi all’utente, dovrà depurarsi di tutto quello che finora non ha funzionato”. Sul rischio che la presenza del Mef nella Newco inasprisca il confronto con l`Europa, Di Maio afferma: “Mise, Mit e commissari straordinari dell’azienda dialogano da tempo con Bruxelles. Stiamo pensando ad una soglia di partecipazione del Governo che non si distacchi eccessivamente da altre esperienze europee: se la Francia possiede il 14,3% di Air France (il dato è al 31 dicembre 2017, ma la società è quotata, ndr), noi possiamo immaginare un livello di partecipazione simile. Manterremo un`interlocuzione serrata nel prossimo periodo per spiegare la bontà del progetto. Nessun dirigismo di Stato: la presenza del Governo per gli investitori privati deve essere la garanzia che su Alitalia c`è una strategia nazionale. E li aiuta ad avere vita più facile nel ginepraio dei nostri meccanismi legislativi e industriali. È lo stesso motivo per cui riteniamo auspicabile la presenza di Ferrovie”.
Secondo Di Maio, inoltre, sulla partecipazione delle Ferrovie, Di Maio sarebbe “preferibile una partecipazione diretta, che darebbe più garanzie agli investitori privati”. Mentre Cdp “potrebbe assistere l`operazione finanziaria di acquisto e noleggio dei nuovi aerei, ove si decidesse di rinnovare o ampliare parte della flotta: il tema vale soprattutto sul lungo raggio, su cui puntiamo”.
“Nella Newco – aggiunge il vicepremier – ipotizziamo, allo stato, solo il Governo, Ferrovie e uno o più partner industriali, con Cdp nel ruolo che ho spiegato. Ma non nascondo che diversi altri soggetti stanno manifestando interesse. Io parlo con tutti, ma sia chiaro che prima di ogni altra cosa mi interessano i partner tecnici e industriali. Quanto a Eni e Poste, o ad esempio anche a Leonardo, se vogliono dare una mano, su alcuni asset (e in relazione ad alcune possibili sinergie) sarebbe interessante”.
Infine, sui tempi il ministro illustra due ipotesi. “O da un solo soggetto, che potrebbe essere la stessa Ferrovie, oppure da più soggetti, a partecipazione pubblica e privati, che si mettano insieme. Abbiamo venti giorni. Adesso è il momento di concretizzare per tutti gli interessati. E dai primi di novembre ci si potrà mettere al lavoro sulla Newco e sulla definizione degli ulteriori profili dell’operazione. Senza procrastinare.
Il cronoprogramma è fatto, lo schema c`è. Vogliamo rendere Alitalia super competitiva a livello nazionale e internazionale”.