La Cgil di Bologna ha deciso di festeggiare separatamente il primo maggio per dare più visibilità alle sue battaglie.
Alessandro Alberani segretario generale Cisl Bologna, come avete reagito alla notizia?
Con grande amarezza. Ho sempre considerato il primo maggio la festa dei lavoratori, non dei sindacati. A Bologna da più cinquant’anni per tradizione i cattolici democratici, i socialisti ed i comunisti hanno sempre dialogato e collaborato su temi unitari come il primo maggio.
Secondo lei perché la Cgil ha preso questa decisione?
Non saprei, forse per le pressioni della Fiom alla Camera del Lavoro, o perché sono intimoriti dal possibile insuccesso dello sciopero generale e quindi cercano consensi creando divisioni nei festeggiamenti del primo maggio.
Cosa farete?
Questa mattina abbiamo tenuto una conferenza per esprimere il nostro disappunto. Inoltre riceviamo moltissime email, anche di iscritti alla Cgil, che disapprovano la decisione di non festeggiare il primo maggio in modo unitario. Per questo abbiamo chiesto alla Cgil di tornare sui suoi passi. Aspetteremo qualche giorno e se non accadrà nulla prenderemo varie iniziative per denunciare questo grave decisione.
Che farete per il primo maggio?
Organizzeremo delle nostre manifestazioni, anche se la Cgil ha prenotato quasi tutte le piazze di Bologna dal 28 aprile al 1 maggio. Un altro gesto ostile e scorretto.
Farete pressioni sulla Cgil nazionale?
Le stiamo già facendo. La confederazione nazionale ha dimostrato sensibilità sul tema, ma dice di non poter far pressione sulla sede bolognese.
Cosa proporrete in concreto alla Cgil bolognese per ritornare sui suoi passi?
Si potrebbe legare i festeggiamenti di quest’anno ai 150 dell’unità nazionale o alla difesa della costituzione. Bisogna tenere poi presente che Bologna in questo momento sta vivendo una grave crisi. Temi per lavorare assieme ce ne sarebbero molti.
Luca Fortis