Nasce il Fondo Perseo che garantisce la previdenza integrativa ai lavoratori pubblici di Sanità ed Enti locali. La firma del rogito notarile e la nomina del Cda del Fondo completano infatti il percorso sostenuto dai sindacati di categoria per costruire un sistema pensionistico articolato, in grado di garantire ai lavoratori pubblici un reddito adeguato anche dopo l’uscita dal mercato del lavoro.
Per i segretari generali Rossana Dettori (Fp-Cgil), Giovanni Faverin (Cisl-Fp) e Giovanni Torluccio (Uil-Fpl) si tratta di una grande opportunità che riguarda un milione e 300 mila potenziali iscritti al Fondo.
Il rapporto tra pensione e ultima retribuzione è destinato a diminuire drasticamente, rispetto al sistema retributivo, scendendo dall’80% fino al 60% o 50%. Un rischio previdenziale che tocca soprattutto i lavoratori più giovani (in particolare nella fascia di età tra i 45 ed i 50 anni) ma che potrebbe non risparmiare coloro che rientrano nel cosiddetto sistema misto (parte retributivo e parte contributivo).
In questo senso, sottolineano i sindacati, la previdenza complementare è fondamentale sia per garantire un reddito pensionistico aggiuntivo, sia per annullare gli effetti della riduzione dell’importo della pensione.
“Oltre a un rendimento presumibilmente superiore a quello previsto per legge per il Tfr, spiegano, chi deciderà di aderire al Fondo potrà infatti beneficiare di un versamento contributivo mensile da parte del datore di lavoro, della deduzione Irpef dei contributi versati, della possibilità di richiedere per specifiche esigenze l’anticipo su quanto maturato”.
Completata l’istituzione del Fondo, parte ora la fase operativa. A breve inizierà la campagna di adesione tra i lavoratori pubblici di Sanità ed enti locali che vedrà i sindacati in prima linea “per dare efficacia a una conquista da lungo tempo inseguita e oggi finalmente realizzata”. (FRN)