Il Gruppo Orienta lancia ufficialmente Orienta family, la piattaforma online per facilitare l’incontro tra domanda e offerta nell’ambito del lavoro domestico, in particolare per colf, badanti e baby sitter. La piattaforma – che nasce come evoluzione dell’esperienza pluriennale del portale Le Ciconge – permette alle famiglie di poter ricercare personale qualificato in base alle proprie esigenze ed ai lavoratori del settore di potersi candidare. Previsto anche uno specifico servizio per le aziende nell’ambito dei piani di welfare aziendale. Orienta Family, ad oggi, conta già – su oltre 12 mila famiglie e datori di lavoro registrati – circa 40mila lavoratori domestici e oltre 5mila busta paghe emesse nel 2023.
Il progetto ha come obiettivo il soddisfacimento del fabbisogno di collaboratori domestici per ulteriori 23mila addetti sul 2024, a fronte di circa 900mila persone tra colf e badanti già collocate. Garantire un’offerta di lavoro domestico adeguata e in linea con le richieste delle famiglie ha un impatto indiretto anche sul lavoro delle persone in generale. Si stima, infatti, che l’assenza di colf, badanti e baby sitter, porta ad una diminuzione dell’attività lavorativa delle famiglie nel 30% dei casi, per far fronte direttamente alle esigenze di assistenza e cura (Centro Ricerche Luigi Einaudi).
Altro dato fondamentale da considerare è la presenza significativa di lavoro nero nell’ambito del lavoro domestico. Vari istituti di ricerca calcolano una presenza di lavoro irregolare di circa 800 mila lavoratori, con una percentuale sul totale degli addetti vicina al 50%. Un dato molto più alto della media nazionale del lavoro nero che è di circa il 12%.
I contributi obbligatori versati dai datori di lavoro per le colf e per gli addetti all’assistenza possono essere dedotti dal proprio reddito per un importo massimo di 1.549,37 euro l’anno. L’importo massimo deducibile è fisso e non varia in base ai redditi dichiarati. Per gli addetti all’assistenza di persone non autosufficienti, il datore di lavoro può detrarre dall’imposta lorda il 19% delle spese sostenute, per un importo massimo di 2.100 euro l’anno. Si può usufruire della detrazione se il reddito complessivo è inferiore a 40.000 euro e la deduzione fiscale per la colf si può sommare alla detrazione prevista per l’assistente familiare, e viceversa. Ci sono poi, i bonus assunzioni per badanti e baby sitter.
“Il settore del lavoro domestico in Italia svolge un ruolo fondamentale nell’ambito del welfare familiare, sia per l’impatto sulle reali opportunità di conciliazione dei tempi vita-lavoro che per l’aiuto che offre nelle situazioni di assistenza dei propri familiari – spiega Giuseppe Biazzo, AD Gruppo Orienta -. Impatta, poi, su un ampio numero di lavoratori. Il valore numerico e qualitativo del settore presuppone un’offerta di servizi qualificati in tutto il processo, dalla ricerca e selezione di personale alla stipula del contratto di lavoro, fino alla gestione della busta paga. Ricordo che secondo le stime Il lavoro domestico vale in Italia circa 20 miliardi di euro l’anno e si prevede che entro il 2030 il suo valore potrebbe raddoppiare, visto l’invecchiamento progressivo della popolazione. A tal scopo nasce il progetto Orienta Family che, tra i suoi obiettivi, prevede anche quello di favorire il lavoro regolare in questo settore”.
e.m.