Parte lunedì 3 maggio la cassa integrazione per ingegneri, tecnici e impiegati della Fincantieri sede di Genova.
Il confronto con la direzione aziendale ha permesso la riduzione del numero di dipendenti che giornalmente saranno interessati alla riduzione di lavoro e stipendio: da 50 a 40 addetti. Si utilizzerà per quanto possibile la rotazione per suddividere i costi della cassa integrazione fra il maggior numero di dipendenti ed evitare che singoli lavoratori debbano sopravvivere con 750 euro netti al mese.
“La crisi avanza, spiegano i sindacati, dopo la Fincantieri di Sestri Ponente ora anche la Fincantieri Genova, mentre si annuncia entro l’estate la cassa integrazione anche al cantiere del Muggiano e per ottobre a Riva Trigoso”. Le organizzazioni sindacali sottolineano inoltre l’assenza del governo, con annunci d’intervento sulla cantieristica che rimangono “solo slogan pubblicitari” e commesse pubbliche che “non si vedono”.
“Il 12 aprile, dice la Cgil ligure, il ministero dello Sviluppo economico annunciò ai sindacati, fra le altre cose, la variazione di bilancio per 50 milioni di euro utile a iniziare a progettare e a costruire una nave multiruolo per la Marina e la Protezione Civile, ma a Genova scopriamo che di questi soldi non si vede ancora l’ombra e che comunque la loro destinazione è frazionata per più attività e prodotti per la Marina Militare”.
“La cantieristica ha bisogno di fatti non di annunci – conclude -, e diventa sempre più urgente un confronto vero con la Presidenza del Consiglio al quale le segreterie nazionali di Fim, Fiom, Uilm dal 12 aprile hanno richiesto un incontro. Un obiettivo su cui devono far sentire la loro voce tutte le amministrazioni pubbliche coinvolte dalla presenza dei cantieri navali sui propri territori”. (FRN)