Al via il quindicesimo Congresso della Confederazione europea dei sindacati (Ces), quattro giorni di incontri dal 23 al 26 maggio a Berlino a cui prenderanno parte circa 600 delegati sindacali, tra cui i leader di 93 organizzazioni sindacali nazionali provenienti da 41 Paesi europei, 10 federazioni sindacali settoriali europee e ospiti speciali provenienti dall’Europa. “Insieme per un accordo equo per i lavoratori” è lo slogan attraverso cui verranno condotti i lavori del congresso, che vede al centro temi come il futuro del lavoro, un nuovo modello economico per le persone e il pianeta, il futuro dell’Europa e una CES più forte.
Nell’occasione saranno anche celebrati i 50 anni della Confederazione Europea dei Sindacati: 50 anni di lotta per i lavoratori. Il Congresso eleggerà il nuovo gruppo dirigente della CES, confermerà la segretaria generale uscente Esther Lynch, approverà il rapporto di attività 2019-2023, modificherà lo Statuto della CES e adotterà documenti chiave come il Manifesto di Berlino – un documento che sintetizza i “titoli” dell’azione sindacale – e il Programma d’azione della CES 2023-2027 – in cui sono illustrate una “serie dettagliata di obiettivi e azioni” che il sindacato vuole perseguire nei prossimi quattro anni.
Le priorità di entrambi i documenti, che dovranno essere approvati, sono la lotta all’inflazione, la tutela del potere d’acquisto dei lavoratori europei e la centralità della contrattazione collettiva o del salario minimo legale. Tra gli altri titoli: Una trasformazione che funzioni per tutti, Migliorare il tessuto sociale ed economico, Dare valore alla pace, alla sicurezza e alla sopravvivenza, Una voce più forte per i lavoratori e i loro sindacati.
Interverranno anche i responsabili politici, tra cui Olaf Scholz, Cancelliere federale tedesco, Ursula von der Leyen, Presidente della Commissione europea, Hubertus Heil, Ministro federale del lavoro e degli affari sociali della Germania, Nicolas Schmit, Commissario europeo responsabile dell’occupazione e diritti sociali.
e.m.