Italia e Francia trovano l’accordo sulla Torino-Lione e danno vita a una società italo-francese che avrà la direzione strategica e operativa della Tav, un’opera che vale 8,2 miliardi di euro.
La sede legale della nuova società sarà in Francia, a Chambery; quella operativa a Torino. Il presidente sarà francese; l’amministratore delegato e il direttore finanziario e amministrativo saranno italiani. Nel cda ci sarà un rappresentante della Commissione europea.
I lavori principali partiranno nel 2013 e dureranno dieci anni, ma quelli per la galleria geognostica della Maddalena di Chiomonte, a pochi chilometri da Torino, dove ci sono stati gli scontri dei mesi scorsi fra No Tav e forze dell’ordine, cominceranno già nel 2012.
L’accordo è stato raggiunto oggi, a Roma, nella riunione della Commissione intergovernativa italo-francese, avviata dal ministro delle Infrastrutture, Corrado Passera. Sono stati messi i risultati di tre anni di negoziato ed è stata data la terza e ultima risposta alle richieste che la Commissione Europea aveva fatto all’Italia per garantire i suoi finanziamenti: avviare il cantiere della Maddalena (partito nella scorso giugno), approvare la revisione del progetto preliminare dell’opera per la parte che ricade nel territorio italiano (definita in estate) e, appunto, chiudere un nuovo accordo con i francesi.
La Torino-Lione così potrà andare avanti, secondo gli impegni sul tracciato e sul cronoprogrammà assunti anche in sede Ue, come ha ribadito nei giorni scorsi il ministro Passera, e con il massimo sostegno della Commissione europea, come ha confermato oggi, a Roma, il coordinatore europeo del Progetto Prioritario TENT n. 6, Laurens Jan Brinkhorst.
Un sostegno non da poco perché la Torino-Lione fa parte del Corridoio Mediterraneo Lisbona-Kiev, è inserita tra le infrastrutture strategiche comunitarie e come tale può chiedere il cofinanziamento massimo comunitario, che è del 40%. In questo modo, il costo dell’opera per l’Italia sarà di 2,7 miliardi di euro.
L’accordo di oggi prevede che la Tav sia completata in due fasi: nella prima saranno realizzati il tunnel di base (lungo 57 chilometri) e due stazioni internazionali (a Susa, in Italia, e e a S.J. De Maurienne, in Francia) e già alla fine di questa fase la linea sarà operativa. Successivamente saranno realizzate le nuove parti di accesso, con modalità e tempi che saranno definiti in un ulteriore accordo.
La nuova linea – secondo i dati dell’Ufficio del Commissario straordinario della Presidenza del Consiglio dei Ministri per la Torino-Lione – consentirà di trasferire su rotaia circa 700mila camion all’anno e di ridurre a due ore i tempi di percorrenza fra Torino e Lione (ora sono quattro) e a quattro ore il viaggio fra Milano e Parigi (contro le attuali sette). (LF)