La qualità degli attivi bancari in Italia é ulteriormente peggiorata nel primo quadrimestre di quest’anno, come effetto principale del persistere dello stato di debolezza del quadro economico reale. Lo scrive l’Abi nel Rapporto mensile di giugno, spiegando che alla fine di aprile lo stock di sofferenze lorde ha raggiunto i 65 miliardi, quasi 25,5 miliardi in più rispetto a novembre 2008, quando avevano toccato il valore più contenuto degli ultimi anni. Su base annua l’aumento é del 40%, fra i più elevati degli ultimi anni.
Dai dati raccolti dall’Abi, emerge che alla fine del primo quadrimestre del 2010 le sofferenze lorde riferite alle sole società non finanziarie sono ammontate a quasi 43 miliardi, con un tasso di crescita annuo del 43,5%. In rapporto agli impieghi le sofferenze delle imprese hanno superato il 5%, dal 3,5% dell’aprile 2009. Per le famiglie produttrici tale rapporto é passato dal 6,5% all’8% nel periodo aprile 2009-aprile 2010 e, sottolinea l’Abi, “era dal novembre 2005 che non si registravano valori così elevati”. Anche la qualità del credito delle famiglie consumatrici ha registrato un peggioramento.
Il rapporto evidenzia ancora che la raccolta bancaria in Italia é in lieve decelerazione, ma sempre su livelli sostenuti, in maggio con un tasso annuo di crescita del 5,8%. Continua la netta divaricazione tra la raccolta a breve, in accelerazione a +9% annuo in maggio, e quella a medio-lungo termine che rallenta anche se permane positiva. Questo, spiegano gli esperti dell’Abi, é dovuto alle scelte di investimenti delle famiglie che restano orientate al breve termine (monetario, depositi bancari) a causa dell’incertezza prevalente.
La dinamica dei prestiti bancari al settore privato in Italia ha manifestato una lieve accelerazione in maggio con una crescita su base tendenziale del 2,8%; i tassi bancari applicati alle imprese in Italia hanno registrato negli ultimi mesi “una sensibile diminuzione”, raggiungendo i valori minimi storici e collocandosi al di sotto dei valori medi europei.
Sono in ripresa, dopo un lungo periodo di decelerazione, le erogazioni di nuovi prestiti per l’acquisto di abitazioni in Italia: secondo le stime diffuse dall’Abi nel Rapporto mensile di giugno, il totale é salito nel periodo gennaio-aprile 2010 a 12,2 miliardi, in risalita dai 10,8 miliardi dello stesso periodo del 2009. Il massimo, ricorda l’Abi, era stato toccato, con 16 miliardi circa a quadrimestre nel biennio 2006-2007. Ora l’indice é tornato positivo grazie anche alla lieve ripresa nel numero delle contrattazioni, ma soprattutto per la discesa dei tassi di interesse a minimi storici.