Sono più di 800 le lavoratrici e i lavoratori di Compass Group Italia, multinazionale della ristorazione collettiva e dei servizi di supporto (con 360 mila dipendenti nel mondo) che rischiano il posto di lavoro.
Senza cercare alcuna soluzione alternativa, la società alla fine di settembre ha comunicato l’elenco delle figure professionali per le quali è previsto il licenziamento a causa di un nuovo piano organizzativo disposto dai nuovi vertici aziendali.
Roma, Milano, Torino, direttori, addetti mense, amministrativi, categorie protette, tutti licenziati senza esclusione di colpi. Sono 824 per la precisione, 12 quadri, 147 impiegati e 665 operai, addetti alle mense, alle pulizie e agli appalti ferroviari.
Tra l’altro in seguito a questa operazione, la Compass sta già perdendo alcuni appalti – alcuni casi in Veneto, Lombardia e Piemonte: il disservizio creatosi ha portato molti clienti a sospendere, o non rinnovare, i contratti in corso.
A nulla sono servite le contestazioni avanzate dalle Organizzazioni Sindacali in merito a vizi formali e sostanziali della procedura, e le proposte per trovare soluzioni alternative ai licenziamenti, Compass non ha modificato la propria posizione e ha confermato la procedura avviata.
Per questo motivo, dopo aver proclamato lo stato di agitazione, le Organizzazioni Sindacali Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs e Uiltrasporti Uil hanno proclamato lo sciopero per il 30 novembre prossimo.
Si terranno iniziative in tutte le province ove presenti strutture di Compass, tra cui Milano, dove saranno organizzati 2 presidi davanti alla sede centrale e davanti alla Confcommercio dove alle 11.30 si terrà una conferenza stampa; a Roma, dove si svolgerà una manifestazione sotto la sede romana dell’azienda di Via Cristoforo Colombo destinata a chiudere.
Ad Alessandria, dove la Compass, ha messo in liquidazione la Aristor, l’azienda che si occupa della preparazione e gestione di circa 4600 pasti nelle mense scolastiche e case di risposo, sindacati e lavoratori hanno organizzato un presidio denominato “Continuiamo a dare da mangiare” durante il quale distribuiranno focaccia e i volantini esplicativi della vertenza.
Iniziative anche a Torino, davanti ai luoghi di lavoro e alle sale di proiezione del Torino Film Festival; in diversi capoluoghi toscani con volantinaggi davanti le scuole, e a Salerno e Varese.