Il Forum sulla coesione, organizzato ogni tre anni, riunisce leader ed esponenti politici di primo piano degli Stati membri dell’UE, chiamati a valutare i risultati della politica di coesione in termini di conseguimento degli obiettivi.
L’appuntamento, in programma a Bruxelles l’8 e 9 settembre, giunge in un momento cruciale: è adesso che vengono concordati gli “accordi di partenariato” e i “programmi operativi”. Il tema di quest’anno è “Investimenti per la crescita e l’occupazione: promozione dello sviluppo e del buon governo nelle regioni e città dell’UE.
“La politica di coesione costituisce ora il principale strumento di investimento europeo per la riduzione delle disparità economiche e sociali esistenti tra le regioni, ricorda la commissione europea con un comunicato, e per il rafforzamento della loro competitività e il conseguimento dei più vasti obiettivi della strategia Europa 2020”.
La politica di coesione, che dispone di un bilancio complessivo di circa 352 miliardi di euro sul 2014-2020, è destinata a svolgere un ruolo fondamentale in ambiti quali l’innovazione, il sostegno alle Pmi, l’innalzamento delle qualifiche, l’inclusione sociale e l`energia, “che rappresentano settori chiave per una crescita sostenibile e di lungo periodo”.
L’evento, della durata di due giorni, affronterà anche un’altra questione fondamentale: l’esigenza del buon governo sotto il profilo di una maggiore efficienza e trasparenza delle amministrazioni e in termini di valide politiche macroeconomiche. Secondo la sesta relazione sulla coesione, pubblicata nel luglio 2014, gli Stati membri prevedono, nei rispettivi accordi di partenariato, di incrementare del 70% gli investimenti finalizzati a migliorare la capacità istituzionale delle autorità pubbliche.
Da una valutazione preliminare degli accordi di partenariato (16 dei quali su un totale di 28 sono stati adottati) emergono alcune tendenze incoraggianti per quanto concerne gli investimenti dell’UE previsti nel quadro della politica di coesione: sostegno all’innovazione e alle piccole imprese e aumento dell’uso degli strumenti finanziari. Gli investimenti a favore dell’efficienza energetica e delle energie rinnovabili, in particolare, dovrebbero superare i 38 miliardi di euro: un importo pari a oltre il doppio di quello investito per un’economia a basse emissioni di carbonio nel periodo 2007-2013.