Consumi in ripresa a maggio, anche se il quadro resta di debolezza e incertezza. Secondo quanto risulta dall’indicatore dei Consumi Confcommercio, a maggio si registra un aumento dei consumi dello 0,4% rispetto ad aprile e dello 0,2% su base annua, ma nonostante costituisca la migliore variazione congiunturale da febbraio 2016, la media mobile a tre mesi si stabilizza, confermando il permanere di una situazione di debolezza ed incertezza sul versante dei consumi.
La “scarsa vivacità della domanda da parte delle famiglie si inserisce in un contesto in cui continuano ad alternarsi dati positivi e negativi che, seppure nel complesso tracciano una tendenza al miglioramento rispetto allo scorso anno, sono la conferma del percorso accidentato attraverso cui si dipana la ripresa dell’economia italiana”, afferma Confcommercio.
Questa situazione “si è tradotta a maggio in un deterioramento del clima di fiducia sia sul versante delle famiglie, che delle imprese”.
L’incremento in termini congiunturali registrato a maggio, dopo la frenata di aprile, è il risultato di un aumento sia della domanda di beni (+0,5%), che recupera parzialmente la perdita del mese precedente, sia della domanda relativa ai servizi (+0,3%). Tra le singole funzioni di consumo l’unico incremento significativo si è registrato per la domanda di beni e di servizi per la mobilità (+2,2%), tornata a crescere dopo quattro mesi di trend negativo grazie al recupero della domanda di auto e moto da parte dei privati.
Un contenuto miglioramento ha contraddistinto la spesa per beni e i servizi per le comunicazioni (+0,3%), i beni e i servizi per la cura della persona (+0,3%) e i beni e servizi per la casa (+0,3%) in risalita rispetto ai risultati di aprile. In debole ripresa anche la domanda per gli alberghi, i pasti e le consumazioni fuori casa (+0,2%) e per i beni e i servizi ricreativi (+0,1%). Una variazione nulla si è riscontrata per la spesa di alimentari, bevande e tabacchi, mentre un ridimensionamento, seppur modesto, ha interessato la spesa per l’abbigliamento e le calzature (-0,1%).
In termini tendenziali l’indice a maggio ha mostrato una crescita dello +0,2. Il risultato è la sintesi dell’andamento positivo della domanda di servizi (+2,0%) e del calo della spesa per i beni (-0,6%). Relativamente alle macro-funzioni di spesa, variazioni positive di rilievo hanno riguardato la spesa per i beni e i servizi per le comunicazioni (+2,6%), per gli alberghi, i pasti e le consumazioni fuori casa (+2,2%) e per i beni e servizi ricreativi (+1,2%).
In moderato miglioramento è risultata anche la domanda di beni e servizi per la cura della persona (+0,2%). Una riduzione dei consumi, su base annua, di un certo rilievo si è registrata per gli alimentari, le bevande e i tabacchi (-1,2) che proseguono il trend negativo dei mesi precedenti. In flessione, anche se meno accentuata rispetto al mese recedente, la domanda di beni e i servizi per la mobilità (-0,9%) e la spesa per l’abbigliamento e le calzature (-0,5%). È rimasta stabile la spesa per i beni e servizi per la casa.
Sulla base delle dinamiche registrate dalle diverse variabili che concorrono alla formazione dei prezzi al consumo, per il mese di giugno 2017 si stima, rispetto a maggio, una variazione nulla.
Nel confronto con giugno del 2016 l’inflazione dovrebbe attestarsi al +1,3%.