«Non penso che ci troviamo in un Paese in cui si possa spegnere un’azienda, mandando a casa 3.500 persone e lasciando 1,6 milioni di clienti senza connettività». Lo ha affermato l’ad di Fastweb, Stefano Parisi, nel corso di una conferenza stampa convocata a Milano per chiarire la posizione dell’azienda in seguito a quanto emerso dalle inchieste giudiziarie. Il manager inoltre ha detto che anche in caso di un eventuale commissariamento «l’attività comunque continuerà». Quanto alle sue eventuali dimissioni, Parisi ha negato che possano essere in agenda: ”si tratta di una triffa messa in atto da due dipendenti infedeli, che sono stati gia’ licenziati. In questo momento, Fastweb ha bisogno di essere guidata, perche’ stiamo subendo un danno di immagine gravissimo”.
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