Lunedì 8 marzo si è svolto a Roma, al ministero del Lavoro, l’incontro richiesto da Italtel per la procedura di cassa integrazione straordinaria. In tale incontro Fim, Fiom e Uilm hanno ribadito, anche ai funzionari del Governo, che “la vicenda non può essere discussa al ministero del Lavoro senza affrontare al ministero dello Sviluppo economico il nodo delle prospettive e del piano industriale di Italtel, oltre agli interventi nei confronti delle banche, della Telecom e sugli assetti societari, con l’eventuale ingresso di capitale pubblico”. I sindacati, rispetto ai 400 esuberi confermati dall’azienda, hanno ribadito la loro totale contrarietà all’utilizzo di ammortizzatori sociali come la cig a zero ore, proponendo invece come soluzione utile ad affrontare il vero problema impellente di riduzione costi a fronte del calo di fatturato, l’estensione e la rimodulazione dei contratti di solidarietà. Per questo Fim, Fiom e Uilm hanno chiesto la sospensione della scadenza della procedura di cigs, aperta dall’azienda e con scadenza il 16 marzo, richiesta a cui si associato anche il ministero. I rappresentanti dell’azienda hanno risposto negativamente alla richiesta di sospensione della scadenza e hanno ribadito che i contratti di solidarietà possono essere solo a corollario della cigs a zero ore perché lo strumento del CdS non corrisponde alla necessità di individuare i lavoratori da licenziare.
“E’ evidente – commentano i sindacati – che ci si trova di fronte ad un management aziendale che ha deciso di ridurre l’occupazione con le modalità più brutali, per di più senza aver mai dichiarato di avere un compiuto e credibile progetto di rilancio dell’impresa.” “E’ anche chiaro – proseguono – che le Istituzioni nazionali e locali, a partire dal Governo e dalle Regioni in cui Italtel è collocata, devono fare la loro parte fino in fondo, anche attraverso il rilancio di investimenti pubblici nel settore delle Tlc.”
Per queste ragioni Fim, Fiom, Uilm nazionali, oltre a sollecitare l’incontro al ministero dello Sviluppo con la presenza delle Regioni interessate, proclamano per lunedì 15 marzo 8 ore di sciopero con manifestazione nazionale dei dipendenti di tutto il Gruppo a Castelletto (Milano). (FRN)