Con la pubblicazione dei dati riferiti al 2009, l’Istat fa sapere che si interrompe la diffusione dei dati relativi ai conflitti di lavoro. Questo perché “si è valutato che il meccanismo di raccolta delle informazioni tramite le questure presenti dei limiti intrinseci, superabili solo con una profonda riorganizzazione dell’indagine, volta a migliorarne la qualità, che necessiterebbe di un investimento di risorse al momento non sopportabile per l’istituto”. Si è quindi deciso, spiega l’Istituto, “di concentrare l’impegno sulla rilevazione relativa ai posti vacanti e alle ore lavorate, che fornirà, nel prossimo futuro, nuovi indicatori delle diverse componenti dell’orario di lavoro effettivo, comprese quelle legate ai conflitti di lavoro”. (LF)