“Nonostante la crisi finanziaria ed economica, e il conseguente calo degli utili delle aziende, non vi è stata alcuna riduzione dei compensi milionari dei manager, in particolare di quelli bancari”. A sottolinearlo è il segretario generale della Uilca, Massimo Masi. A suo avviso, l’aumento dei compensi ai manager è in contraddizione con la situazione attuale delle aziende di credito che “continuano a lamentare forti criticità rispetto alla possibilità di raggiungere bilanci positivi, a sottolineare la crescita delle sofferenze sui crediti, a evidenziare il calo della produttività e a richiamare la necessità di contenere ulteriormente i costi”. “In mezzo a queste contraddizioni, prosegue il sindacalista, ci sono i lavoratori che pagano il prezzo più alto di questa crisi, in termini economici e di condizioni lavorative”. Masi ricorda il contributo dato negli ultimi anni dal sindacato e dalla Uilca in particolare, nel diminuire i costi, anche del lavoro, favorendo i processi che hanno consentito alle banche italiane di rafforzarsi e raggiungere gli attuali livelli di solidità. La Uilca chiede che ora ci sia, in merito alle retribuzioni sui manager, “massima chiarezza” e “siano posti in essere strumenti di contenimento, affinché si persegua la strada dello “sviluppo sostenibile e di un’equa distribuzione della ricchezza”. Intanto continua lo studio dell’Ufficio studi della Uilca sulla raccolta e il confronto con gli anni passati sugli stipendi dei manager bancari, argomento che sarà discusso anche nel corso della Direzione Nazionale della Uilca, convocata per il 19 e 20 aprile. (FRN)