“A causa della crisi economica, nell’area Ocse il tasso di disoccupazione tra i giovani (15-24 anni) è aumentato di oltre 6 punti percentuali tra fine 2007 e fine 2009, toccando quota 19%, mentre in alcuni Paesi come la Francia e l’Italia arriva a sfiorare il 25%”. È l’allarme lanciato dall’ultimo working paper dell’organizzazione parigina, che invita i governi ad “affrontare il problema con urgenza”.
La ripresa economica si è già manifestata in un certo numero di Paesi. Ciononostante,”a breve termine le prospettive sono piuttosto cupe”, afferma il rapporto, spiegando che secondo le stime il tasso di disoccupazione giovanile nell’area Ocse resterà vicino al 20% anche nel 2011. I più colpiti, precisa il testo, sono “i giovani svantaggiati, che non hanno acquisito le competenze di base”, per i quali “non riuscire a trovare o mantenere un primo impiego può avere conseguenze negative sulle prospettive di carriera, ciò che alcuni esperti chiamano stigma”.
La priorità “urgente” per i governi, conclude l’Ocse, deve quindi essere “di fornire un’assistenza appropriata, in particolare a quei giovani che corrono un maggior rischio di perdere contatto con il mondo del lavoro”, dato che “nei due terzi dei Paesi Ocse i giovani all’uscita dagli studi non hanno diritto ad alcun sussidio di disoccupazione, a meno che non abbiano già lavorato per un certo periodo”. (LF)