“Siamo pronti a trattare con Marchionne perché la Cgil non ha mai detto di no all’aumento dei turni di lavoro se serve a difendere l’occupazione”. Lo ha dichiarato il segretario generale della Cgil, Guglielmo Epifani, intervistato oggi da Repubblica sul nuovo piano del Lingotto. Epifani sottolinea però che le trattative si possono fare ma “non sotto minaccia di delocalizzare gli stabilimenti”.
A suo avviso la decisione di staccare l’auto dal resto del gruppo è “una novità positiva”, perché mettendo ogni settore industriale nella condizione di “contare sulle proprie forze”, spiega il segretario della Cgil, si “responsabilizza prima di tutto le imprese. Le costringe a investire sulla qualità”.
La Cisl invece si dichiara molto soddisfatta del nuovo piano industriale Fiat ed è pronta a frimare subito l’accordo. “C’era il rischio – dice il leader di via Po’, Raffaele Bonanni, in un’intervista rilasciata oggi a Il Messaggero – che il Lingotto procedesse a delocalizzare le proprie attività in Usa, Brasile, Polonia. Ora non solo gli stabilimenti italiani non chiuderanno ma raddoppieranno la produzione”. Quanto alla flessibilità chiesta al sindacato, Bonanni aggiunge: “Indubbiamente un’azienda che vuole investire tanto ha bisogno di certezze, ma ne ha date tante anche trasferendo la produzione della Panda dalla Polonia in Italia”. Anzi, sottolinea il leader della Cisl: “per fortuna che abbiamo avuto questa occasione”. (FRN)