“La manovra non sia a marcia indietro”. Lo chiede il presidente della Confartigianato Giorgio Guerrini aprendo l’assemblea annuale dell’associazione. Il presidente dell’associazione degli artigiani auspica che “si operi velocemente e che la manovra non si indebolisca nel percorso parlamentare”. “Non vorremmo che le misure assunte, dure ma necessarie in quanto dure, perdano la loro efficacia – ha detto Guerrini – a seguito dell’apertura di un indefinito periodo di contrattazione in cui gli enti pubblici ritornino a essere tutti essenziali, o in cui i tagli debbano essere fatti altrove e soprattutto da qualcun altro”. (LF)
Gurrini poi sostiene che bisogna “trasformare la crisi in opportunità”. “L’Italia produttiva, l’Italia delle piccole imprese, non si rassegna alla bassa crescita”, ha detto, la crisi “non può essere un alibi per non agire”, ora “dobbiamo ripartire”. Per questo, a suo giudizio, non ci devono essere esitazioni ad attuare quelle riforme “indispensabili per ridare slancio alle imprese. Per ripartire gli imprenditori devono toccare con mano la volontà di cambiamento”.
Serve un “progetto paese, una visione comune”, ha proseguito Guerrini, perchè “non è un periodo facile: le difficoltà sono molte e non solo economiche”, un patto con maggioranza e opposizione “per fare un cambio di marcia” nei prossimi tre anni. La recessione ha causato “effetti drammatici” sugli imprenditori ma, nonostante ciò, “nel nostro paese continuano a nascere 1.958 imprese al giorno. Un quarto di esse sono artigiane. Un piccolo grande miracolo. Questa è l’Italia produttiva, l’Italia dell’economia reale che non ha perso la voglia di reagire”. (FRN)