“Il quadro che emerge dal documento della Commissione parlamentare sul lavoro nero è quello che più volte abbiamo denunciato in questi due anni”. È quanto sostiene Walter Schiavella, segretario generale della Fillea Cgil, commentando la presentazione avvenuta alla Camera dei Deputati del documento sui fenomeni distorsivi del mercato del lavoro. Per il segretario degli edili della Cgil “il settore dell’edilizia sta rispondendo alla crisi con un aumento di illegalità, che va dall’evasione contributiva, all’utilizzo improprio dell’apprendistato, al sottoinquadramento, fino all’utilizzo dei muratori-partita Iva ed al ricorso al lavoro nero”. “Stimiamo – prosegue – che siano 400 mila i lavoratori irregolari solo nel nostro settore”. Per il sindacalista “occorre intervenire sul piano legislativo, introducendo il reato di caporalato ed equiparandolo a quello di traffico di esseri umani e contestualmente occorre rivedere la norma sull’immigrazione, perché quando si sancisce che i migranti sono cittadini con minor diritti, automaticamente si riducono i loro diritti anche come lavoratori.”
Occorre poi “agire sul fronte dei controlli e delle sanzioni, rafforzando tutto il sistema ispettivo in materia di irregolarità contributiva e di sicurezza nei luoghi di lavoro ed anche sulle condizioni che regolano il mercato e le imprese agendo sul versante della legalità, della trasparenza della qualità del lavoro e dell’impresa”. “Questo vuol dire – conclude – affermare regole certe sugli appalti, superare le gare al massimo ribasso, il rafforzamento del Documento Unico di Regolarità Contributiva integrandolo con la congruità, un sistema premiale per le imprese virtuose, garantire diritti, tutele, sicurezza e dignità a chi lavora nei cantieri.” (LF)
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