“Già dal prossimo Consiglio dei Ministri potremo presentare un piano che si occupi della deregulation per la libertà d’impresa”. Lo ha annunciato il ministro dell’Economia, Giulio Tremonti, nel weekend, intervenendo alla convention dei giovani imprenditori. La riforma dovrebbe riguardare tre livelli differenti: una modifica costituzionale, una legge ordinaria e una serie di regolamenti ministeriali di semplificazione. La riforma costituzionale riguarderà gli articoli 41 e 118. Il primo sancisce la libertà di iniziativa economica privata chiarendone il fine sociale. In questo caso verrà semplicemente posto un maggior accento sulla libertà d’impresa. Il secondo, che riguarda l’attribuzione delle competenze tra centro e periferia, verrà modificato in modo più sostanziale. Si rivedrà, infatti, l’organizzazione piramidale così da impedire ostacoli locali e procedure generali.
Saranno cinque i punti su cui si articolerà la normativa: un principio di responsabilità e fiducia nel soggetto, che si esplicita nella filosofia che tutto è consentito tranne ciò che è esplicitamente proibito; la previsione di una segnalazione di inizio attività al posto della richiesta di autorizzazione; l’autocertificazione come strumento per rispettare le procedure; il controllo ex post della correttezza dell’attività avviata o ampliata; il presupposto della buona fede dell’imprenditore. Resta da approfondire come la norma va a incidere sulle norme europee. (LF)
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