Il giorno 14 Giugno 2010, il Coordinamento Nazionale delle RSU di Telecom Italia insieme alle Segreterie Nazionali e territoriali di Slc Cgil, Fistel Cisl, Uilcom Uil hanno approvato un ordine del giorno all’unanimità contro il piano industriale presentato dal management dell’azienda e contro il progetto di sociertarizzazione e di nuovi esuberi, richiedendo da subito la convocazione di un tavolo ai massimi livelli sul futuro del settore. I sindacati hanno anche presentato un piano alternativo.
“In particolare – dichiarano le Segreterie Nazionali di Slc Cgil, Fistel Cisl, Uilcom Uil – riteniamo il piano industriale di Telecom sbagliato, perché riduce investimenti ed occupazione e che condanna l’azienda ad un ruolo sempre più marginale in Italia e nel mondo”. “Il tema degli investimenti e del rilancio industriale è oggi il tema che tutti dobbiamo affrontare”. Per i sindacati “a fronte anche dell’iniziativa di diversi grandi player del mercato per accelerare la costruzione di una rete di nuova generazione, Telecom deve rilanciare la propria funzione di “motore dell’innovazione” nel nostro paese e il Governo non può continuare a derubricare il tema, considerandolo secondario”.
Per queste ragioni, a sostegno di questa piattaforma i sindacati nsieme al Coordinamento Nazionale delle RSU dichiarano 8 ore di sciopero di cui 4 a fine turno (intero turno part-time 50%), a livello nazionale e di gruppo (data prevista il 9 Luglio 2010, sono incluse tutte le aziende del gruppo compresa Sparkle, SSC, TCC, ecc.) e altre 4 da farsi a livello regionale nei mesi di luglio e agosto. Nel rispetto delle procedure di legge, verrà inoltre dichiarato il blocco di tutte le prestazioni straordinarie e accessorie (verrà inviato apposito comunicato). Le Segreterie nazionali hanno inoltre chiesto ed ottenuto il mandato a proclamare a Settembre un eventuale ulteriore pacchetto di ore di sciopero a sostegno della vertenza. Sin dai prossimi giorni verrà avviata una campagna di assemblee in tutti i luoghi di lavoro e saranno avviati incontri con le istituzioni locali per ottenere la massima sensibilizzazione e partecipazione di lavoratori e cittadinanza.
(LF)