“Senza offerte per Tirrenia si apre uno scenario drammatico”. Lo affermano in una nota congiunta Filt-Cgil, Fit Cisl e Uilt ricordando che “mancano ormai pochi giorni e si metterà, di fatto, la parola fine al controllo pubblico di una delle più grandi compagnie europee di traghetti passeggeri e merci quale è oggi la Tirrenia”. Sorte analoga, anche se probabilmente con modalità e tempi tra loro diversi, avranno le Società Caremar, Toremar e Saremar, già trasferite alle regioni interessate, mentre Siremar, dopo il rifiuto della Sicilia di acquisirla gratuitamente, condividerà il destino della casa madre. Il giorno 28 giugno sottolineano i sindacati, “sapremo chi presenterà un offerta vincolante se di offerte non ce ne saranno”.
In vista dell’incontro con il ministro delle Infrastrutture e dei trasporti, Altero Matteoli previsto per il 22 giugno, le tre sigle ribadiranno le loro richieste che sono: omogeneità di soluzioni per tutti i Lavoratori del Gruppo Tirrenia; mantenimento dei livelli occupazionali e salariali; garanzie sugli obblighi di servizio pubblico; confronto preventivo ed approfondito sugli eventuali Piani industriali che dovranno contenere apposite clausole sociali di salvaguardia; idonei ammortizzatori sociali in caso di esuberi di personale (peraltro preannunciati senza riferimento ad alcun Piano industriale a noi noto); adeguamento della prevista sovvenzione poiché insufficiente (mancano circa 15 milioni di euro) ed i cui effetti si scaricherebbero sulle spalle dei Lavoratori; garanzia di continuità delle prestazioni erogate ai Lavoratori da parte di Ipsema. (LF)
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