“Il Regolamento sul Codice degli Appalti è sicuramente un utile strumento per gli operatori del settore delle costruzioni e completa un iter normativo altrimenti carente”. Questo il commento del Antonio Correale, segretario generale della Feneal Uil, sulla norma passata settimana scorsa. “Il nostro rammarico – sostiene Correale – è che non si sia data alcuna risposta alle nostre sollecitazioni come sindacato di settore, proprio quando dall’authority arriva un forte allarme per la diffusione della corruzione contro la quale il sindacato resta un baluardo importante”.
“La denuncia – prosegue – dell’Authority preoccupa perché non si è solo in presenza di concorrenza sleale che mette all’angolo le imprese oneste ma perché crea un circuito infernale di malaffare nel quale si insinua la criminalità organizzata e ,talvolta, anche , l’usura”.
“Il risultato – per Correale – è un passo indietro per la trasparenza del mercato, ma uno ancora più lungo per le condizioni dei lavoratori e il destino delle opere intraprese”. Tuttavia, continua, “approviamo la sperimentazione del ‘Performance Bond’ che allinea il nostro Paese al resto d’Europa e, al fine di accelerare l’esecuzione delle opere pubbliche, guardiamo con interesse anche al sistema di affidamento del ‘dialogo competitivo’. “Ci preme, però, sottolineare – conclude – come nulla sia stato previsto per rafforzare la responsabilità in solido dell’impresa appaltatrice, né tanto meno si sia provveduto a metter un freno al diffuso sistema dei lavori a misura, che comportano una filiera eccessiva di subappalti con conseguenze gravi sulla dimensione di impresa, nonché sull’odioso sistema della frode “d’identità” a cui sono esposti i lavoratori.” (LF)